Salerno. Dopo tante vicissitudini sembra essere arrivata ad un punto di svolta la storia dell'aeroporto Salerno-Costa d'Amalfi. Infatti il bando emesso dalla società Aeroporto di Salerno, per l'acquisizione di beni, servizi e lavori, ha riscosso un discreto successo, in quanto si contano due o tre società interessate alla gestione dello scalo. Questo è stato il tema affrontato questa settimana nel programma "Salerno Parla". Ospiti in studio sono stati: Antonio Fasolino, Presidente del Consorzio Aeroporto Costa d'Amalfi; Antonio Ilardi, Vicepresidente della Camera di Commercio di Salerno; Luca Cascone, Assessore ai Trasporti per il Comune di Salerno e Andrea Prete, imprenditore. Secondo voci che si susseguono le società interessate alla gestione dell'aeroporto sarebbero principalmente tre: la Gesac, la Geasar e la Corporation America. Soddisfatto Ilardi perché "Per la prima volta tocchiamo con mano l'interesse del mercato verso l'aeroporto". In collegamento esterno proprio dall'aeroporto Giovanni Basso, Direttore dello scalo ha detto: "Noi siamo pronti già da tempo a gestire questa società. L'idea di un partner privato che ci affianchi e che sposi il piano ventennale che abbiamo presentato all'Enac, ci rende orgogliosi del lavoro svolto fino a qui". Tra i soci di maggioranza che prima facevano parte del Consiglio di Amministrazione dell'aeroporto, c'era anche il Comune di Salerno che, come ha spiegato l'Assessore Cascone, ha poi deciso di uscire: "Il Comune di Salerno ha da anni identificato nella procedura di privatizzazione, l'ancora di salvezza dell'aeroporto, questo a causa dei forti tagli agli enti comunali. Ecco perché da parte del Comune c'è stato prima un disimpegno politico, nel 2010-2011, e poi un disimpegno amministrativo. Quest'ultimo si è verificato - ha continuato Cascone - quando è stato votato l'accordo con Alitalia che comportava un aumento dei costi di circa 4 milioni di euro, che il Comune non riteneva adeguato sostenere". Per poter diventare un punto di riferimento per tutta la Regione Campania, l'aeroporto ha bisogno di aggiustamenti infrastrutturali, come ha sostenuto anche Prete: "Bisogna prolungare la pista di 500m, per poter sviluppare il traffico aeroportuale della Campania. Nel passato abbiamo forzato l'apertura dello scalo, senza considerare il problema fondamentale della pista, perché senza una pista di almeno 2km non è possibile far atterrare gli aerei che solitamente vengono usati oggi. L'aeroporto - ha continuato Prete - è stato per lungo tempo terreno per la lotta politica, ma la sua finalità è evidentemente un'altra". Fasolino si trova d'accordo con Prete: "E' vero che l'aeroporto è stato usato come pretesto per la lotta politica e per farsi pubblicità, ma ora le cose sono cambiate. Noi abbiamo tagliato i contratti che non andavano bene, abbiamo lasciato in piedi solo quei voli che garantiscono un ritorno economico allo scalo, Olbia in primis, e poi Verona e Monaco, questo fino a quando la pista non verrà allungata". Dal collegamento esterno, Domenico Sorgente, delegato al turismo per la Confcommercio ha parlato a nome di tutti gli imprenditori che investono nel turismo: "Noi imprenditori vorremmo avere delle risposte su quello che concretamente si farà per questo aeroporto e sui tempi di realizzazione. Una cosa è infatti puntare sui voli di linea, un conto è pensare alla stagione turistica, che ormai, anche per quest'anno è andata. I problemi di bilancio della società che gestisce l'aeroporto, verranno colmati dai privati. E' su questa strada che bisogna continuare". Oltre alla richiesta da parte dei privati, verso l'aeroporto di Salerno c'è stato anche l'interessamento del Ministro per le Infrastrutture e i Trasporti Passera, che in occasione della presentazione del Piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale, ha detto: "L'aeroporto di Salerno servirà per decongestionare i voli da Capodichino". Prete ha concordato con la dichiarazione del Ministro: "Capodichino è ormai saturo, quindi mi sembra logico che Passera punti sull'aeroporto di Pontecagnano. Se però parliamo di grandi numeri di passeggeri, penso che dovrebbe essere tutto rifatto". "Abbiamo chiesto al Governo di sbloccare i fondi che giacciono presso il Cipe per lo sviluppo infrastrutturale dell'aeroporto - ha sostenuto Ilardi - Lì giacciono 49 milioni di euro che potrebbero essere usati per il prolungamento della pista e non solo. Nel momento in cui abbiamo verificato però la difficoltà di sbloccare questi fondi e data la situazione economica del Paese, abbiamo indetto il bando. Con esso - ha proseguito il Vicepresidente - sono stati minimizzati i valori delle quote e massimizzato i punteggi per la qualità della proposta tecnica che l'aspirante socio ci farà, comprese le risorse che egli stesso dovrà apportare. Si parte da un minimo di 25 milioni di euro. Se nel frattempo il Cipe sblocca questi fondi, potremmo completare l'intero progetto". Fasolino ha fissato in 9 mesi totali, il tempo occorrente per la realizzazione del prolungamento della pista, di cui 7 effettivi per la lavorazione e 2 per la chiusura dello scalo. Ma Cascone ha avuto da ridire: "Non credo che siano sufficienti i tempi dettati da Fasolino, penso che 2 o 3 anni, sia il tempo giusto ed adeguato". Dall'esterna vari operatori turistici hanno chiesto di poter essere informati riguardo allo stato di avanzamento dell'aeroporto e hanno chiesto di essere maggiormente coinvolti nel processo di creazione di una vera e propria filiera turistica. Ilardi, si è impegnato in prima persona: "Sicuramente vi inviteremo nei prossimi giorni in Camera di Commercio - ha detto rivolgendosi agli operatori - perché nei vostri occhi vedo positività". Prete, inoltre ha posto l'accento su un fatto interessante: "In un Paese praticamente immobile, l'unica cosa che è stata fatta negli ultimi dieci anni, è la rete alta velocità che ha cambiato molti approcci. Questo vuol dire che l'aeroporto non avrà mai un grande appeal per voli interni in futuro, ma magari per voli charter o low cost. Per questo a maggior ragione si deve tarare l'infrastruttura aeroportuale per quello che può essere il mercato di domani". In chiusura, gli ospiti presenti in studio si trovano d'accordo sul fatto che oltre il finanziamento privato, per lo sviluppo dell'aeroporto è necessario anche l'apporto di fondi pubblici. Per il futuro, secondo Fasolino: "Si deve ragionare in termini di filiera istituzionale. La Regione guarda a Salerno in maniera diversa rispetto al passato, basta pensare ai numerosi protocolli d'intesa che sono stati firmati con la provincia di Salerno". Non ci resta che sperare che questo aeroporto diventi operativo il più presto possibile e ci auguriamo che possa essere da forte traino per lo sviluppo turistico del territorio di Salerno, ma anche di tutta la Regione Campania.