Salerno. Che il trasporto pubblico salernitano sia ormai al collasso è cosa risaputa. Ieri per l'ennesima volta si è svolta l'assemblea dei soci del Cstp per cercare di trovare una soluzione ed evitare così il fallimento dell'azienda, che comporterebbe la perdita del posto di lavoro per centinaia di persone e un disagio gravissimo per gli utenti. La trasmissione "Salerno Parla" ha seguito "in diretta" questa assemblea, parlando con i diretti interessati, ascoltandone le impressioni a caldo e cercando di capire quale sarà il futuro di questa azienda. A discutere in studio, sono stati: Simone Spinosa, Direttore Sita Sud Salerno; Leonardo Gallo, Vicesegretario Udc Salerno; Emilia Muoio, Presidente Federconsumatori di Salerno e Francesco D'Acunto, Ex Presidente Cstp. L'assemblea dei soci è iniziata alle ore 12:00 di ieri mattina, dei 22 enti soci, 13 erano presenti e 9 erano assenti. Come ha detto subito Sergio Galdi, della Fit Cisl: "Si discute della ricapitalizzazione. L'elemento fondamentale che manca è il contratto di servizio della provincia di Salerno, perché c'è un rimpallo di responsabilità tra Regione e Provincia. Le competenze ora sono tornate alla Regione e la Provincia dice di essere impossibilitata ad aumentare il corrispettivo chilometrico, perché per fare questo avrebbe dovuto effettuare ulteriori tagli. Il commissario giudiziario Nigro - ha continuato Galdi - ha posto delle condizioni perché il Cstp vada avanti, tra cui: il contratto di servizio anche per la Provincia, non solo per il Comune di Salerno e la riduzione del costo del lavoro, che tocca noi dipendenti in prima persona. Io posso dire riguardo ciò che c'è la piena disponibilità dei lavoratori per un'ulteriore periodo di cassa integrazione in deroga, ma solo dopo la ricapitalizzazione". Tutti, addetti ai lavori e non, lamentano la scarsa partecipazione dei cittadini a questo problema: ma veramente la gente è così indifferente come sembra? Il Presidente di Federconsumatori Muoio ha sostenuto: "In questo momento l'attenzione è un po' distolta perché non ci sono gli studenti. Bisogna fare delle azioni forti, per un servizio pubblico al servizio di tutti e non una parcellizzazione in tante piccole imprese". Per quanto riguarda la mappa di competenza dei trasporti, il Presidente Spinosa ha detto: "In base alla legge 5 della finanziaria regionale, la Regione Campania ha revocato le competenze sui trasporti agli enti locali, assumendosi essa stessa la gestione. Ora stiamo aspettando di riscrivere i contratti per i servizi minimi, cosa che può fare solo la Regione". Per D'Acunto: "L'Assessore Vetrella interviene in provincia di Salerno per tentare di danneggiare il trasporto pubblico, ha tagliato i servizi più di quanto non abbia fatto nelle altre Province approfittando dell'unico merito che avevano le aziende di trasporto salernitane, e cioè di fare un servizio che rispetto alle altra Province della Regione era economicamente straordinario. Hanno tolto in proporzione - ha continuato D'Acunto - a chi faceva già un servizio in economia, con il silenzio di tutti. Questo è un delitto nei riguardi dei consumatori". Il primo a lasciare la sede del Cstp dopo l'assemblea è stato il Sindaco di Vietri sul Mare, Francesco Benincasa: "Si è deciso finora di revocare la deroga del precedente aumento di capitale che poi è stato riconfermato con un'ulteriore aumento da dividere fra tutti i soci, per cercare di ridare ossigeno all'azienda. Ci sono due filoni di pensiero: ad uno appartengono coloro i quali vogliono privatizzare vendendo il 49% delle quote e l'altro a cui appartengono coloro che vogliono restare nel pubblico. Comunque tutti i Comuni hanno preso un impegno per la ricapitalizzazione". Immediatamente dopo sono state ascoltate le sensazioni del Sindaco di Cava de' Tirreni, Marco Galdi: "Abbiamo deliberato una ricapitalizzazione che tiene conto delle perdite maturate fino allo scorso 30 aprile e che prevede un aumento di capitale di 2 milioni e 600 mila euro. L'impegno è stato sottoscritto da quasi tutti i soci, tranne qualche Comune più piccolo, con pagamento della prima trance entro il 20 giugno. Anche i lavoratori pagheranno dazio - ha continuato il Sindaco - i tempi saranno lunghi, ma speriamo di riuscire nel salvataggio. Io condivido l'entrata di privati, ma non ne possiamo parlare ora, perché l'azienda va prima salvata. Uno dei più grossi problemi dei primi 4 mesi dell'anno è stato quello dell'inadeguatezza dei mezzi, ma la ricapitalizzazione va proprio in questa direzione e cioè rendere efficienti i mezzi". Raccolto anche il commento a caldo dell'Assessore ai Trasporti della Provincia di Salerno, Michele Cuozzo: "L'impegno che era stato assunto in precedenza è stato rispettato da quasi tutti i Comuni, ma oggi c'era bisogno di nuove risorse. La Provincia non ritiene giusto che i lavoratori paghino per la crisi del Cstp, la devono pagare in proporzione tutti, diminuendo i privilegi. Laddove dovessero servire ulteriori risorse, possono entrare dei privati - ha sostenuto Cuozzo - finalizzato proprio a mantenere l'azienda pubblica, perché il fallimento porterebbe alla creazione di piccole imprese private. Io spero che i Comuni riescano a trovare le risorse necessarie. Se il Cstp non dovesse essere salvato, la Provincia ha la competenza per sottoscrivere accordi con altre aziende per garantire il servizio di trasporto pubblico". Si sente sempre più spesso parlare della creazione di un Consorzio unico salernitano, per mettere insieme tutte le aziende private, proprio su questo l'Assessore Cuozzo ha detto: "Noi ci stiamo lavorando, vi è stata una massima adesione da tutti gli operatori del trasporto pubblico locale. Il presupposto per questa idea nasce dal fatto che vi è una norma del trasporto pubblico locale che in principio prevedeva un solo bacino di trasporti. Abbiamo pensato quindi di dare forza a tutte le imprese del territorio con la creazione di questo Consorzio unico salernitano". Il Presidente del collegio dei liquidatori del Cstp, Mario Santocchio, al termine dell'assemblea così si è espresso: "L'azienda non riesce ad invertire la rotta perché avevamo bisogno della ricapitalizzazione per intervenire sul parco rotabile e questa non c'è stata, con la conseguenza che non abbiamo potuto realizzare il fatturato che ci veniva richiesto. Poi, stiamo dicendo da tanto tempo che il contratto va rivisto, perché così com'è genera solo perdite. Inoltre bisogna intervenire sui costi di lavoro, ma i dipendenti si sono resi già disponibili. Se il 1 luglio non vado al Tribunale a portare i versamenti, c'è la possibilità effettiva e concreta che l'azienda fallisca". "Il Comune di Salerno è d'accordo con ogni soluzione verrà presa per salvare l'azienda - ha sostenuto l'Assessore ai Trasporti del Comune di Salerno, Luca Cascone - mi scuso con gli utenti salernitani per i disagi avuti nell'ultimo anno. Il Comune sta lavorando anche a un piano alternativo che possa commisurare le esigenze dell'utenza con quelle dell'azienda. Ovviamente l'obiettivo primario ora è mantenere in piedi il Cstp. Chiediamo un'ulteriore sforzo all'utenza - ha continuato l'Assessore - in attesa che i Comuni facciano il loro dovere e si rilanci l'azienda. Per quanto riguarda le quote optate, il Comune di Salerno, nel corso dell'ultimo Consiglio Comunale, ha predisposto opportuna delibera per esse. E' ovvio che se manca il 40% ho qualche difficoltà ad optarle per ragioni di bilancio, ma se dovesse mancare una quota minima non ci sarebbero problemi". A seguito di tutti questi commenti, l'Ex Presidente D'Acunto ha espresso la sua opinione: "Vedo una discussione con poca sostanza, quando poi la sostanza è semplice: entro il 1 luglio il Cstp deve avere a disposizione 2 milioni e 600 mila euro. Questi soldi devono servire per mettere in piedi un programma straordinario di manutenzione che consenta ai pulman di andare avanti. Sempre entro il 1 luglio, la Regione Campania deve dare 2.60€ a km, altrimenti l'azienda non si salva. Dopo viene tutto il resto. Comunque secondo me l'azienda si può salvare, perché i lavoratori sono disposti a fare la loro parte di sacrifici. Il commissario Nigro - ha concluso D'Acunto - ha fatto un ottimo lavoro. Mi auguro che la sua relazione così dura sia servita a far capire la vera dimensione del problema". Sperando che questa volta le parole non restino tali, e che gli accordi vengano rispettati, attendiamo fiduciosi e speranzosi la data del 1 luglio.
Il presidente tiranno

Donald Trump sta sfidando le peggiori categorie più consolidate della politica tradizionale,
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