Montpellier. Esordio con il botto per gli Azzurri. L'Italia, infatti, ha disputato una partita tatticamente perfetta che ha permesso all'undici schierato da mister Conte di superare con un netto (e meritato) 2-0 il favorito della vigilia, il Belgio dei giovani fenomeni. La differenza l'ha fatta sicuramente il commissario tecnico: avere a disposizione una nutrita schiera di giovani fuoriclasse non basta se non sai contestualizzarli in un'organizzazione di gioco ragionata. Antonio Conte l'ha dimostrato più che bene. L'euforia della prima vittoria in questo Europeo, però, lascia spazio alla concentrazione in vista del prossimo avversario che l'Italia affronterà domani pomeriggio a Tolosa: la Svezia.
La rosa. I 23 convocati dal c.t Hamren non spiccano per eccelse dote tecniche (escluso Ibrahimovic, ovviamente). Poca fantasia in campo, dove hanno iniziato a farsi largo i giovani Under 21 campioni d'Europa in carica. Tra di loro c'è anche il palermitano Hiljemark.

Il fuoriclasse. La rosa della Svezia brilla della luce riflessa della sua unica stella: Zlatan Ibrahimovic. Capitano, leader, punto di riferimento, ogni azione passa per i suoi piedi. L'attaccante del Psg viene da una stagione monstre, nella quale ha segnato 50 gol nelle 51 presenze con la maglia dei parigini. Eppure la Svezia rischiava di non essere presente a questo Europeo, costretta a giocarsi la qualificazione agli spareggi con la Danimarca (loro che nel 2004 ci buttarono fuori con il famoso 'biscotto'). Allora Ibra disse di "non riuscire ad immaginarsi un Europeo senza di lui". Ed infatti eccolo qui, ancora una volta sulla strada degli Azzurri, come 12 anni fa, quando quel tacco volante frutto delle sue conoscenze marziali ha condannato la Nazionale del Trap. Oggi, però, è un'altra storia.
L'esordio con l'Irlanda. Quattro giorni fa gli svedesi non hanno impressionato per il gioco mostrato. Sotto di 1-0 per la prodezza di Hoolahan, la Svezia si desta nel finale di partita, quando Ibrahimovic accende il suo genio e, seppur con una prestazione sottotono, riesce a propiziare l'autogol che salva i suoi da una disfatta quasi certa.
Dove può arrivare. Il girone E è quello dei più tosti, con Italia, Belgio ed Irlanda. Dopo il pareggio con questi ultimi, la strada si complica per Ibra e compagni che dovranno fronteggiare avversari ben più forti di loro. Ma con la nuova formula a 24 squadre e con 16 che si qualificano alla fase ad eliminazione diretta, si può aspirare agli ottavi, massimo ai quarti (se fortunati). Per farlo servirà una partita perfetta già domani contro l'Italia.
Come gioca. Detto della poca fantasia a disposizione, il modulo di riferimento è un solido 4-4-2 in cui Zlatan ha libera licenza d'agire. Il ballottaggio è in attacco, su chi affiancherà il numero 10. L'ex centravanti di Milan, Inter e Juve si abbassa spesso, riceve palla e poi decide se smistarla per gli inserimenti dei compagni o se concludere a rete. Una difesa non certo invalicabile ed un centrocampo in cui spicca Lewicki (campione d'Europa con l'Under 21) completano il quadro.

Come arriva l'Italia. Gli Azzurri sono consapevoli che una vittoria potrebbe valere il pass per gli ottavi, primo obiettivo di Conte. Rispetto alla partita con il Belgio, il tecnico ex Juve sta pensando a qualche cambio, come De Sciglio (positiva la sua prestazione contro i fiamminghi) a discapito di Darmian, apparso un po' opaco e non sereno, e Florenzi per Giaccherini. La coppia d'attacco Eder - Pellè dovrebbe essere confermata. L'allenatore ha spiegato nella conferenza della vigilia che è presto per parlare di turnover, è stata disputata una sola partita ed i ragazzi atleticamente stanno bene. Se nei tornei precedenti la Nazionale ha avuto problemi alla seconda partita, Buffon ha voluto precisare che non c'è alcuna intenzione di steccare questa gara. "Siamo consapevoli dei nostri limiti e sappiamo cosa dobbiamo mettere in campo" le parole del capitano. Appuntamento, dunque, domani alle ore 15. A Tolosa si giocherà Italia - Svezia.