Salerno. Domenica 24 gennaio alle ore 18.30 va in scena "Anna Cappelli", lavoro teatrale di Annibale Ruccello, che inaugura la rassegna di nuova drammaturgia "Atelier". "Atelier spazioperformativo" è una rassegna giunta alla VI edizione, ideata da Loredana Mutalipassi, che quest'anno gode della direzione artistica di Artestudio, LAAV Officina Teatrale e Teatro Grimaldello. La rassegna prevede spettacoli di nuova drammaturgia e workshops che dureranno da gennaio a giugno 2016. Anna, semplice segretaria impiegata all'ufficio catasto di Latina, nubile, una donna come tante, forse. Il suo desiderio più grande è quello di possedere:una stanza tutta sua, una casa tutta sua, un uomo tutto suo, un amore tutto suo, una vita tutta sua. Per ora vive in una camera ammobiliata dalla signora Tavernini, perché vivere sole costa troppo. Anna vive di tante piccole aspirazioni. Adora: Orvieto, l'odore della pancetta fritta, le scatolette delle conserve, l'unghia del dito mignolo lunga negli uomini, le spezie e le erbe aromatiche, andare al cinema con Adele la cameriera della signora Tavernini, mettere ordine, essere adulata ed in particolare dal Ragioniere Tonino Scarpa. Detesta: i centrini e le copertine della signora Tavernini, l'afa e la calura estiva, dover lavorare tutti i giorni dalle 8.30 del mattino alle 14.30 e il lunedì mercoledì venerdì pure lo straordinario dalle 16 alle 19, l'odore del pesce bollito, le sue colleghe, quella farisea di sua sorella Giuliana, i timbri e la polvere degli uffici comunali, i gatti della signora Tavernini... Perché puzzano. Questa è Anna Cappelli, un personaggio estremamente comico e grottesco nella sua seria convinzione e determinatezza; una donna disadattata e mediocre, vive il suo tormentato viaggio verso la follia, appartiene ad un universo femminile che, per convenzione, è costretto a subire una società maschilista e sessista. Un'ambientazione anni '60 quella voluta dal drammaturgo Annibale Ruccello, ma allo stesso tempo una storia riconoscibilissima nella perdita di valori della società attuale e del suo continuo bisogno dell'avere, possedere: cose, persone, situazioni. Uno spettacolo composto da sette brevi quadri scenici che raccontano, intervallati da azioni fisiche danzate, un periodo di metamorfosi nella vita di Anna; un breve frammento di storia di una donna "come tante": la solitudine, l'innamoramento, la convivenza e la scoperta dell'altro, la delusione amorosa, la paura di perdere ciò che di più caro si possiede, la sopravvivenza. Una scenografia scarna, di segni semplici: pavimento a scacchi, cibo in scatola, una valigia, una sedia; una piccola stanza illuminata da una lampadina che di volta in volta diviene spazio altro e attorno alla quale, sui quattro lati, siedono voyeristicamente gli spettatori. Una netta partitura fisica e vocale contagiate, disturbate da audio commerciali tratti da "Carosello". Anna Cappelli, già interpretata da celebri attrici del calibro di Anna Marchesini, Benedetta Buccellato, Marinella Manicardi, Maria Paiato, viene riletta per la prima volta en travesti, dal performer Carlo Massari, che aiutato dalla coreografa Chiara Taviani firma un nuovo allestimento "C&C Company" in collaborazione con "Residenza I.D.R.A.". Una prova coraggiosa non certo fatta per stupire o ridicolizzare la dignità del personaggio, quanto per sottolinearne ulteriormente forza, emblematicità, determinazione, ma anche fragilità, ironia e a tratti pura comicità, invitando il pubblico nuovamente ad un semplice cambio di prospettiva.
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