
Salerno. Forse mai come in queste settimane nel dibattito pubblico italiano si è parlato tanto di "potere". E forse mai come in queste settimane si è avvertito il bisogno di alcuni punti fermi, che traccino il perimetro di una discussione più solida. L'Alleanza liberaldemocratica per l'Italia, ha posto al centro la persona e le sue libertà: meno intervento pubblico nell'economia e meno debito, meno corporazioni e privilegi, servizi efficienti a costi ragionevoli e con meno sprechi, con una tassazione più bassa su lavoro, imprese e famiglie. Più spazio per i giovani, per lavorare e realizzarsi, in una società aperta, competitiva e inclusiva, fondata sulle libertà civili e sul perseguimento della felicità individuale. Una speciale occasione per ragionare su questi temi, e tanto altro ancora, sarà la presentazione dell'ultimo libro del professor Lorenzo Infantino, venerdì 4 Aprile a Salerno alle 18.00 presso il Punto Einaudi. Il libro si intitola "Potere. La dimensione politica dell'azione umana". Al pari di tante altre, la parola "potere" è stata utilizzata nella comunicazione da sempre. Ognuno di noi l'ha pronunziata e ascoltata senza lasciare trasparire dubbi di sorta. Qui il fenomeno del potere è stato "scomposto" e ridotto ai suoi elementi più semplici dall'autore del libro. "Il potere pubblico deve soprattutto impedire a ciascuno di recare danno all'altro, in maniera che la libera mobilitazione delle risorse e delle conoscenze non venga compromessa" ha scritto Infantino. Egli pensa a uno "Stato cooperativo", i cui poteri regolativi sono al servizio della convivenza collettiva, e non a uno "Stato monopolista", che invece finisce per determinare anche il gioco economico.