Salerno. Sabato 3 ottobre, alle ore 17.30, presso la Sala Conferenze del Museo Diocesano San Matteo, sarà presentato il libro "Il verde antico e l'ampio golfo di Salerno, celebrata meta dei viaggiatori europei. Cinquecento-Primo Ottocento", di Maria Antonietta Del Grosso e Vittoria Bonani. Intervengono all'iniziativa, insieme al Sindaco facente funzioni di Salerno Vincenzo Napoli e agli organizzatori dell'Associazione culturale Adorea, l'Avvocato Andrea Annunziata, Presidente dell'Autorità Portuale di Salerno, il Dottor Giuseppe Tortorella, Amministratore delegato della Casa di Cura Tortorella, Don Luigi Aversa, Direttore del Museo Diocesano "San Matteo" di Salerno. Introduce e coordina Marisa Adinolfi, Giornalista di Rai News. L'incontro prevede anche momenti di lettura da parte dell'attrice Rosaria De Cicco e interventi musicali d'epoca a cura di Matteo Cantarella. Il lavoro è un sentito omaggio delle autrici a Salerno, città dei giardini, che, nei secoli passati, ha rappresentato una meta magnifica per la bellezza dei suoi beni paesaggistici: ameni giardini con folti pergolati, profumati agrumeti con colorati alberi da frutta, rigogliosi e biondi vigneti. Si tratta di un aspetto della identità cittadina ancora poco noto e non valorizzato. Al contrario esso era ben conosciuto e celebrato dai viaggiatori stranieri, i Grand Tourist, che, quando ancora non esistevano strade e mezzi di trasporto adeguati, giungevano dal mare e ammiravano il suggestivo scenario naturalistico, caratterizzato da una costa maestosa e da una baia imponente, aspra e selvaggia, con il suo ampio golfo, elemento vitale dell'economia cittadina di una Salerno distesa nel "verde", non dimenticando mai di effettuare una visita della città o di approfondire le sue tradizioni, legate alla Scuola medica, alla Fiera, ai monumenti artistici ed agli scorci paesaggistici, tanto ammirati, descritti e dipinti. Nel testo, infatti, sono state raccolte e studiate le ricche fonti di carattere letterario, storico ed iconografico, ereditate dalle cronache, dai diari, dalle lettere e dalle opere d'arte (vedute, schizzi, dipinti ad olio ed acquerelli, incisioni), relative a Salerno, testimonianze che hanno diffuso il suo nome e la sua bellezza tra le diverse nazioni europee. Il racconto, partendo dallo scorcio del Quattrocento ed arrivando fino agli inizi dell'Ottocento, si sviluppa attorno alla ricca e preziosa documentazione letteraria ed iconografica di questi "pellegrini laici", e si unisce a quella delle fonti archivistiche, illustrate nel testo per arricchire e ravvivare la nostra memoria storica. Un ritorno al passato, dunque, per un futuro migliore, che protegga l'ambiente e promuova l'inestimabile patrimonio paesaggistico della città.
Ladyshine, fantasia al potere per i bijoux handmade che hanno stregato Roma

Roma. Come più volte ribadito a più livelli mediatici, il Coronavirus tra mille problematiche ha
...