Padula. Perché la trasgressione in adolescenza coincide con l'ascolto di musica rock? Per quale motivo una canzone riesce a farci vivere emozioni forti? Che rapporto c'è tra psicologia e rock e cosa accade quando il mondo della musica incontra quello dell'adolescenza? Andrea Montesano, giovane psicologo e chitarrista, ha provato a rispondere a queste domande dando vita al libro "La psicologia del rock. Crescere con la musica in adolescenza" (Alpes, 2017). Uno strumento pensato per supportare psicologi, educatori, counselor che lavorano quotidianamente a stretto contatto con ragazzi e ragazze ma anche rivolto a genitori e figli che vogliono conoscere e conoscersi meglio attraverso i testi dei grandi miti del rock. Il volume, uscito a Maggio, è stato presentato ufficialmente a Roma il 5 giugno presso la libreria Feltrinelli di Via Appia con la partecipazione di Anna Oliverio Ferraris (psicoterapeuta e docente di Psicologia dello Sviluppo presso l'università "La Sapienza"), Ezio Guaitamacchi (critico musicale e docente presso il Centro Professione Musica di Milano) e Jacopo Ratini (cantautore, psicologo, scrittore e docente di Songwriting presso l'Accademia Spettacolo Italia), ha moderato l'incontro Vittorio Sammarco (giornalista e docente di comunicazione presso la Pontificia Università Salesiana). Lo stesso volume sarà presentato domenica 1 Ottobre alle ore 18.30 presso Museo Civico Multimediale, Largo Municipio, di Padula. Interverranno Filomena Chiappardo, Assessore alla Cultura del Comune di Padula, e la dott.ssa Filomena Vitale (Psicologa e Psicoterapeuta). L'incontro sarà dedicato al professor Franco Vitale, prematuramente scomparso lo scorso 20 Settembre. "L'idea di partenza - ha spiegato l'autore - è stata quella di integrare il mondo della psicologia a quello della musica ascoltata, prodotta e vissuta dai giovani. La musica per loro è recipiente di sentimenti ed emozioni, forma di espressione e quindi linguaggio attraverso il quale comunicare e comunicarsi; è spazio in cui ogni ragazzo custodisce rapporti e storie di vita, che vive sia nel proprio quotidiano sia nelle relazioni interpersonali". Un volume che spazia dagli studi americani di Bronfenbrenner e di altri padri della psicologia, attraversando i testi di Subsonica, Jovanotti, U2, Baustelle, Fedez ecc. con sempre al centro il vissuto dell'adolescente tra ricerca di identità e ispirazione ai suoi miti musicali. "La musica - ha proseguito l'autore - si inserisce perfettamente come medium nell'incontro fra gli adolescenti e i loro bisogni più profondi di vivere emozioni da (s)ballo. Quando avviene quest' unione e la musica penetra in maniera prepotente nella quotidianità di un ragazzo, non c'è tempo, luogo, barriera che possa impedire al ragazzo stesso di viverla attraverso le modalità che sente più adatte a sé. Ecco perché l'ascolto di musica in adolescenza è correlato alla partecipazione ad eventi di massa, all'uso di sostanze psicoattive o alla ricerca di adulti che possano prestare tempo e volontà ad ascoltare i loro bisogni nascosti nel brano di un artista".
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