
Salerno. Il decreto legge sul riordino delle Regioni riguarderà anche la Campania, che conserverà solo le Province di Salerno e Caserta mentre Napoli si trasformerà in Città Metropolitana. Destino diverso per Avellino e Benevento, dove quest'ultima scomparirà dopo oltre 150 anni di storia per essere accorpata a quella irpina. Capoluogo della nuova provincia unificata di Benevento e Avellino, un ente di 4.863 chilometri quadrati di estensione con 197 comuni e circa 750 mila abitanti, sarà l'attuale capoluogo sannita perché con un numero di abitanti superiore ad Avellino. Via quindi, già dal prossimo gennaio, tutti gli assessori: i due presidenti potranno contare solo sul supporto del consiglio provinciale e al massimo di tre consiglieri a cui affidare le deleghe. Quello che però preoccupa di più gli irpini, a cui sono stati anche tagliati oltre 5 milioni sul bilancio corrente, è la conseguente soppressione degli enti provinciali. Secondo il decreto, infatti, gli organi politici e territoriali dovranno avere sede esclusivamente nelle città capoluogo: questo significa che la città di Avellino, oltre al Consiglio, perderà tutti i suoi uffici di pubblico rilievo quali Prefetture, Questure, Agenzia delle Entrate e Motorizzazione civile, che saranno "trasferiti" a Benevento (in pratica un servizio dimezzato per entrambe le province). "E' ancora presto per capire come andrà a finire - secondo il leader Udc Ciriaco De Mita - ma questa scelta è il prodotto della fretta dei tecnici che hanno messo insieme norme contraddittorie". "E' un provvedimento devastante - ha invece dichiarato senza mezzi termini il Presidente della Provincia di Avellino Cosimo Sibilia - Altro che risparmi, in questo modo si creano solo problemi ai cittadini. Questo governo peggio non poteva fare. Siamo ai limiti del colpo di Stato". "Serve subito un fronte comune, qui si rischia il futuro di un territorio. Ma non è detta l'ultima parola - avverte Sibilia - il 13 novembre il Tar Lazio si esprimerà sul ricorso che abbiamo presentato come ente". Da Benevento arriva invece un mezzo sorriso. "Il governo, definendo la nuova provincia di Avellino e Benevento, ha fatto una scelta condivisibile e apprezzabile - ha dichiarato il senatore Pasquale Viespoli - Ora è necessario aprire una fase di dialogo e di confronto alto: 700mila abitanti possono molto in termini di sinergia e rilancio di fattori di sviluppo locali imprenditoriali e territoriali. "Ho sempre sostenuto che il capoluogo doveva essere storicamente Benevento - secondo Clemente Mastella - Andavano conservate entrambe le Province campane ma ora bisognerà lavorare insieme. Si potrebbero separare accortamente le funzioni: la parte economica ad Avellino, quello istituzionale a Benevento". No comment per il Presidente della Provincia di Benevento, Aniello Cimitile, secondo cui la strada è ancora lunga prima che il processo possa partire, anzi la parola dovrà passare al governo successivo". La Regione, dal canto suo, getta acqua sul fuoco: "Siamo dell'idea che occorra accogliere la nuova Provincia come una sfida politica possibile a favore di un territorio omogeneo e ricco di risorse". Intanto si attende la decisione della Corte Costituzionale, che si esprimerà il 6 Novembre sul ricorso presentato nei mesi scorsi dalle Regioni per evitare che le province diventino enti di secondo livello.