Eboli. Si terrà venerdì 22 luglio alle ore 11 nell'aula consiliare del Comune di Eboli, la conferenza stampa di presentazione di Evo Festival Internazionale di Cinema Sperimentale, Arti Visive e Musica d'Avanguardia. Saranno presenti il Sindaco di Eboli Massimo Cariello, Jean Paul Seytre Direttore generale del Consolato Francese a Napoli e Direttore dell'Istituto Francese di Napoli, Alfonso Amendola Delegato ai Media Audiovisivi dell'Università di Salerno, Barbara Baldi del Centro di Ricerca Scienza Nuova Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa, Stefano Tamburini Direttore del Quotidiano La Città di Salerno, Gabriella Rago Designer. Il concept di quest'anno è la "Quarta Dimensione, il mondo che c'è ma non si vede". Il progetto del festival si articola in due giorni tra attività laboratoriali, seminari, esposizioni, video mapping, installazioni e concerti. EVO sceglie la Quarta Dimensione come concept dell'evento cercando un ponte comunicativo tra scienza e spettacolo sul tema delle percezioni. La scienza infatti ci ricorda che esiste, amalgamata alla nostra, un'altra dimensione i cui abitanti, posti al di fuori del tempo, sono in grado di percepirci e manipolarci. Cosa vede un abitante 4D? Vede ogni uomo racchiuso non più nella propria sagoma, ma nella propria storia, ovvero in tutte le sequenze degli istanti e i luoghi della propria vita. Anche Albert Einstein, con la sua definizione della relatività nel 1905 e i successivi studi e osservazioni sul comportamento della luce sotto il campo gravitazionale prodotto dal Sole, ottenne fondati motivi per ritenere che la quarta dimensione non era solo un concetto teorico ma anche una realtà. Einstein stesso, in quel periodo, ideò il modello di spazio quadrimensionale in cui la quarta dimensione era il tempo. L'obiettivo è trasferire l'idea che non è scontato che ciò che vediamo sia effettivamente reale nella forma e nella misura in cui crediamo che sia. E' solo frutto delle abilità e dei modelli interpretativi che abbiamo sviluppato secondo una prospettiva orientativa, nonché obbligati dal nostro attuale stato evolutivo quale specie umana. Noi vogliamo immaginare un punto di vista "imprevisto". Ciò spiega anche la ragione per la quale EVO si propone come un'esperienza primordialmente sensoriale: rileggendo la conoscenza delle tre dimensioni fino ad ora sperimentate dall' uomo attraverso l'uso dell'arte d'avanguardia in tutte le sue sfumature, trasportando lo spettatore al centro della creazione artistica, coinvolgendolo in un overload di stimoli.
Il 27 luglio EVO apre la sua prima edizione lanciando il concept dell'evento: la Quarta Dimensione. E lo fa attraverso una spettacolare sessione scientifica nella Sala Concerti di San Lorenzo, a cura di Giuseppe Bianco astrofisico dell'Agenzia Spaziale Italiana che è partner d'eccezione dell'evento. Ad accompagnare la performance, ci sarà la speciale sonorizzazione di Moise artista legato alla scena della musica elettronica, e le suggestioni visive a cura del visual artist Kesson Dalef. Inoltre, grazie alla collaborazione dell'Agenzia Spaziale Italiana ed Europea, EVO ospiterà all'interno dell'Arena di S. Antonio, per entrambi i giorni, l'allestimento della mostra fotografica realizzata in orbita dall'astronauta Samantha Cristoforetti durante la "Missione Futura", in una delle poche date in Italia, nelle quali sarà possibile ammirare le immagini raccolte nei mesi di viaggio nello spazio. Per tutta la due giorni, il pubblico di Evo, con la propria attiva partecipazione, sarà parte di "Empathize With My Gaze" progetto del Centro di Ricerca Scienza Nuova Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa con la collaborazione dell'equipe composta da Barbara Balbi, Federica Protti, Emanuele Garzia, Andrea Castellano e con la Performance Art di Francesca di Martino. Il gruppo indaga su tutte le esperienze che si determinano intorno al momento creativo, attraverso la condivisione del percorso oculometrico di un'artista contemporanea. Ovvero restituisce agli spettatori l'esperienza di creazione attraverso lo sguardo dell'artista stesso, con l'obiettivo di assottigliare la barriera tra artista e pubblico, fisica e ideale, con una performance in cui l'opera viene mostrata attraverso lo sguardo del suo creatore. Il gruppo utilizzerà un dispositivo di nuova tecnologia per il quale hanno ricevuto riconoscimenti da tutto il mondo scientifico: un eye-tracker portabile (Tobii glasses) occhiali in grado di seguire il percorso oculare e di tracciarlo tramite la visualizzazione dei gaze (cioè le fissazioni e i micromovimenti dell'occhio), delle heatmap (cioè l'intensità con cui guardiamo a una determinata area), e del numero di visite in un dato punto dell'opera. Gli occhiali questa volta saranno indossati dall'artista, che dipingerà dal vivo su un diaframma trasparente condividendo con gli spettatori sia l'atto creativo che il suo percorso oculare nel momento della creazione, una volta terminata l'opera. La fruizione di un'opera d'arte così si arricchisce di una nuova dimensione che passa attraverso il senso che più di tutti sostanzia l'atto artistico pittorico: la vista e i processi cognitivi che vi sono sottesi.
Due anche i giorni dedicati al cinema sperimentale e d'avanguardia, sempre all'interno dell'arena di Sant'Antonio dalle ore 20 nell'area dedicata alle proiezioni. Il 27 luglio l'Università di Saleno, con la cattedra di Sociologia degli Audiovisivi, propone la sessione "La rifrazione dei corpi. Marcel Duchamp tra mediologia e sperimentazione filmica" a cura di Alfonso Amendola, Vincenzo Del Gaudio e Mario Tirino. Il 28 luglio alle 20.00 Proiezioni di Cinema Sperimantale con la collaborazione ed il patrocinio del LE FRESNOY - Studio National des Arts Contenporains di Parigi - Fireworks, di Giacomo Abbruzzese (ITA) - Atlantiques, di Mati Diop (FRA). EVO offre a tutti gli appassionati di musica sperimentale e rumorismo, l'opportunità di partecipare ad un laboratorio a cura del Conservatorio de L'Aquila sulla costruzione di strumenti musicali con materiale da riciclo. L'incontro introduce alla progettazione e costruzione di strumenti musicali e timbri, elettronici e non, usando materiali poveri e oggetti d'uso comune. Ogni partecipante avrà modo di realizzare il proprio strumento e di sperimentarne le possibilità sonore in un workshop che si svolgerà in un clima di serena condivisione delle competenze. Per partecipare non sono richiesti prerequisiti particolari. Si consiglia di portare a scelta: vecchie radio/mangiacassette a batterie, lampadine a basso consumo esaurite, altri strumenti elettrici/elettronici in disuso, oggetti metallici e oggetti risonanti.