Un monologo, come se fosse lui a parlare – ha detto Santa Rossi. Un modo per ricordare e, soprattutto, per sensibilizzare alla donazione. Presente all'incontro, organizzato dall'associazione universitaria “Don Luigi Sturzo”, anche il prof. Fulvio Calise, primario di chirurgia epatobiliare e trapianto di fegato dell'ospedale Cardarelli di Napoli, il quale ha sottolineato la particolare condizione che vive la regione Campania dove “purtroppo c'è ancora tanta incomprensione su questo problema” – ha detto.

Un dibattito importante per “cercare di aiutare a far capire ai giovani studenti universitari – ha sottolineato Calise – il significato straordinario di questo gesto d'amore che si fa solo quando non c'è più nulla da fare, quando sopraggiunge la morte cerebrale, che è irreversibile”. Ed in merito al Centro Trapianti a Salerno? “una possibilità concreta – ha spiegato il primario del Cardarelli – grazie ad una convenzione siglata con il San Leonardo, d'accordo con la regione, perchè si formi il personale del nosocomio salernitano e perchè entro sei mesi, massimo un anno, si arrivi a poter fare a Salerno, con personale di Salerno, il primo trapianto di fegato”.