Quanti pic-nic, veri pretesti per lunghe e salutari passeggiate in una natura benigna che, da grande artista, in ogni stagione, faceva il suo dovere!
I pic-nic erano a base soprattutto di frutti di piante solanacee, pomodori, peperoni, patate, melanzane, fatti semplicemente di valori nutritivi inalterati della natura e biscotti, tanti biscotti di grano da spugnare; pic-nic con menù semplici, tanto diversi dai menù dei ristoranti nostrani, sempre più simili ad opera letteraria, ricchi,
involuti, barocchi, come sonetti del Cinquecento, in linea, anzi, proprio con il primo menù del mondo che, per la cronaca, si era avuto alla Dieta di Worms nel 1521 da parte del duca Henri Brunswich-Wolpenbwuttel...
Si rideva e si gioiva insieme, con gli occhi brillanti di allegria e ridere e gioire insieme è una cosa preziosamente intima.
Intorno, la natura, un concerto e la terra, vestita di abiti
sfolgoranti, tra piccoli corsi d'acqua, rocce ricoperte di muschi e il canto degli uccelli, donava il suo spettacolo pieno di vita, dì incanto e di interessi e in quello scrigno di colori e di odori si andava alla ricerca di piante che tanto facevano bene :si raccoglievano le piante liliacee selvatiche con proprietà disintossicanti e diuretiche o le
ombrellifere tanto benefiche per l'apparato digerente o per l'intestino; gli odori penetranti che fluidificavano il sangue e aumentavano le difese immunitarie o le labiate per la cucina, dalla salvia alla menta, dal timo al rosmarino, dall'origano alla lavanda, alla maggiorana, tutte erbe aromatiche più ricche degli oli essenziali.
E non mancavano i fiori di campo per l'ornamento della casa.
Intorno, un paesaggio riposante, con tracce irripetibili,
testimonianze di vita in ogni dove, dalle cetonie che vibravano e "finivano" nel calice dischiuso dei fiori, agli scintillanti scarabei che ronzavano intorno alle foglie.
Le tante pene della guerra e della fame, illuminate dal sole, venivano ristorate almeno dall'aria soave e fresca, sublime, incomparabile, unica!
Poco distante il mulo che aveva portato le provviste per il pic-nic rimaneva pazientemente a testa bassa, tra il ronzare delle mosche, muovendo le orecchie e agitando la coda.
La mirabile serenità diffusa nell'anima era proprio come quella che dona un dolce mattino dell'aprile radioso e profumato!.
In quel tempo però si viveva d'amicizia, oggi forse si guarda più all'interesse perché sono frequenti gli entusiasmi sinceri che sgorgano dal cuore. Si gareggiava a salire veloci, minuti e sottili con scarpe di gomma per i pendii scoscesi; ilari, giocondi, perché in un anno non erano tanto frequenti le giornate come quella che si stava vivendo.
Contrade familiari, infinitamente pittoresche e ridenti, insieme selvagge e ricche d'incanto facevano sì che si diventasse epicurei per un giorno, vivendo in letizia, tra il banchetto, la natura e i canti...
Il sorriso, partendo dal cervello, nasce dalla riflessione...Oggi, si sceglie il frastuono dell'incessante rumore, del movimento, della bevuta e del fracasso. Niente più aria fresca di campagna...meglio "tormentarsi" nelle notti in discoteche, a " rovinarsi" i pochi giorni felici concessi dalla vita e troppo tardi forse ci si ravvede della
irreparabilità delle proprie dissipazioni.
Sono idee unilaterali, naturalmente, sempre idee da rispettarsi così come vanno rispettate quelle di chi ama passare la notte in discoteca invece di...riposare.
Chissà però quale il modo di passare al meglio "il bene della giovinezza" che Dio ci concede...
In democrazia, liberamente si sceglie. Ognuno, del testo, fa come gli pare...
I vizi però danneggiano noi e gli altri perché, succubi, non
riusciamo mai a comandare i nostri impulsi, i nostri sentimenti, per cui, premurosi, si vuole augurare ai giovani non solo lunga vita ma che mantengano il possesso di sé e che il loro spirito resti saldo, sicuro
e felice.