
Il presidente tiranno

A partire dalla possibile trasformazione delle università in fondazioni. “Noi studenti degli istituti superiori – ha detto un manifestante – siamo i prossimi studenti universitari. Io non sono figlio di un professionista che si può permettere di spendere cifre da capogiro per andare all'università . Si deve dare la possibilità a tutti di continuare gli studi e non solo a pochi. Per questo protestiamoâ€. Dunque, un sit-in, anche se non autorizzato, e per questo controllato dalle forze dell'ordine, per discutere su come proseguire la protesta senza dover ricorrere allo sciopero. “Uno sciopero ad oltranza – ha sottolineato, infatti, Nicola Mari, rappresentante d'Istituto degli studenti – va contro i nostri interessi. Quello che stiamo cercando di fare è far comprendere che bisogna investire sulla cultura per il futuro dell'Italiaâ€. Il diritto allo studio, quindi alla base della mobilitazione degli studenti dell'istituto superiore Publio Virgilio Marone di Mercato San Severino che sono scesi in piazza nonostante il sit-in non fosse autorizzato. La polizia municipale ha allertato anche i carabinieri della compagnia di via delle Puglie, agli ordini del capitano Emiliano Pievani, ma tutto è filato tranquillo. Una manifestazione responsabile per esprimere le proprie opinioni, senza un appoggio ufficiale dei professori che, però, hanno detto loro di portare avanti le idee in cui credono. “Non abbiamo avuto un autorizzazione dai nostri docenti – hanno infatti precisato gli studenti – ma ci hanno sempre stimolato a seguire le idee in cui crediamo, soprattutto se pensiamo di essere dalla parte della ragioneâ€: E così hanno fatto, ieri mattina, in piazza Dante, con l'intenzione di continuare a far sentire la loro voce.
Paola Florio