Ogni giorno sono state coinvolte parrocchie diverse per la raccolta: il 16 giugno, Fisciano, Calvanico, Carpineto e Gaiano, il 17 Baronissi, Sava, Caprecano,  Fusara,  Aiello e Acquamela, il 18 Coperchia, Capriglia, Pellezzano, Capezzano, il 19 Lancusi,  Bolano e Penta.
Nel pomeriggio, al rientro all’oratorio a Bolano, dopo un breve momento di svago, ci sono stati momenti di formazione su tematiche relative ai bambini, ai giovani e agli anziani.
La sera l’appuntamento era nelle parrocchie coinvolte durante la mattinata dalla raccolta: ogni parrocchia si è adoperata per realizzare sia un momento di preghiera sia un momento di festa.
“L’esperienza si può dire migliore dell’anno scorso” continua p. Alex, “perché c’è stata la partecipazione anche di parrocchie che da qualche anno non avevano aderito più all’iniziativa; il numero dei ragazzi e delle ragazze che hanno partecipato si è aggirato intorno alla settantina, anche se alcuni non sono stati presenti tutti i giorni”.
Sicuramente da non dimenticare la partita di calcio giovani contro preti, svoltasi il sabato pomeriggio e la giornata conclusiva del 20 giugno durante la quale tutti hanno partecipato alla messa e nel pomeriggio, con uno schermo gigante, hanno assistito alla partita Italia - Nuova Zelanda. Il ricordo è legato anche ai momenti di svago trascorsi insieme: “non dimenticherò la battaglia con i palloncini ad acqua!” dice Gerardo, 11 anni di Carpineto, e Orlando, 17 anni di Coperchia aggiunge: “il divertimento ha unito davvero tutti, anche le persone che si conoscevano di meno”.
Diversa ma altrettanto significativa l’esperienza di 13 ragazzi, dai 12 ai 16 anni, della parrocchia di Fisciano, che hanno trascorso una settimana in Valle d’Aosta, a Cogne, presso la Casa delle Suore di San Giuseppe di Aosta.
Il suono della sveglia delle 7 ha segnato l’inizio di ogni giornata. “Preparavamo insieme la colazione e il pranzo a sacco e poi partivamo ogni giorno per avventure diverse” dice Romina, 15 anni. Sono stati giorni a stretto contatto con la splendida natura che circonda il massiccio del Gran Paradiso: “veicolare l’immagine di Dio attraverso la bellezza della natura è stato uno dei nostri primi obiettivi, insieme alla possibilità di far vivere a questi ragazzi momenti forti di condivisione”, afferma Davide Landi, animatore del gruppo.
Dopo le varie escursioni, il ritorno a casa con momenti di svago e preparazione della cena; poi, una breve preghiera e un momento di condivisione di ciò che si era vissuto insieme, concludevano le giornate.
“È stata un’esperienza che definirei avventurosa” dice Francesco, 13 anni, e Vincenzo, 15 anni, aggiunge: “nei momenti di condivisione ho sentito Gesù come un vero amico”.
Le cascate di Lillaz, la scalata del Monte Seuc (2328 m) risuonano nelle loro parole come immagini che rimarranno impresse nella memoria per sempre: “ci siamo avventurati in un percorso segnato dal bollino rosso e, quindi, difficoltoso; più avanti, infatti, c’era una strada stretta con un dirupo sia a destra che a sinistra, in quel momento la paura ha preso tutti. La cosa, però, più bella che ricordo è che, nel momento più drammatico, ci siamo presi per mano e, come una catena umana, ci siamo sostenuti e aiutati fino alla fine” racconta Pasquale, 15 anni. E Davide aggiunge: “è stata un’esperienza drammatica e divertente allo stesso tempo. Abbiamo capito quant’è importante l’unione di un gruppo: ci siamo aiutati tutti e anche quelli che non si conoscevano bene si stringevano la mano”, dice Maddalena,15 anni.
Il loro slogan, alla fine, è diventato il titolo di una canzone dei Gen Verde, “Insieme è più bello” ad indicare la bellezza di condividere ogni cosa, dalla cucina alla pulizia, dai momenti di svago a quelli di riflessione.
Entrambe le iniziative hanno lasciato nei ragazzi gioia, serenità, sorrisi condivisi e tanta voglia di ripetere queste esperienze.
Non possiamo che augurarci che iniziative del genere diventino sempre più numerose e coinvolgano più giovani possibile perché le nuove generazioni hanno bisogno di scoprire il senso autentico dello stare insieme e la bellezza della condivisione di sé, così come di maturare una vera coscienza solidale che motiva al servizio gratuito, in nome di Dio e del bene del prossimo.