Napoli. La Campania si conferma "core business" nazionale nel Rapporto Ecomafia 2018 di Legambiente. Un reato ogni due ore, 12 al giorno, per un totale di oltre 4 mila reati accertati di illegalità ambientale, il 14,6% del totale nazionale, con un incremento del 17% rispetto lo scorso anno, con 4.471 persone denunciate e 19 arrestate, cui si aggiungono 1.342 sequestri. Un affare gestito da 86 clan criminali. Un elenco di abusi, di cemento selvaggio, di veleni, di territorio martoriato, di clan che fanno affari. La Campania continua a detenere un primato tutt'altro che lusinghiero, visto che la Provincia di Napoli è maglia nera per illegalità ambientale con 1.351 infrazioni, seguita dalla Provincia di Roma. Salerno è quarta con 974 infrazioni , segue Avellino con 856. La Campania è maglia nera a livello nazionale anche nel ciclo dei rifiuti: è la regione con il più alto numero di reati accertati in questo settore 1.357, il 18% sul totale nazionale, con incremento pari al 39% rispetto lo scorso anno, con 1.416 persone denunciate e 14 arrestate e 538 sequestri. Napoli è prima a livello nazionale, con 362 infrazioni, in regione segue Avellino con 136 infrazioni accertate. Terza la provincia di Caserta con 121 infrazioni poi Salerno con 85 infrazioni accertate. A Salerno sono circa 15 mila le richieste di sanatoria in seguito ai tre condoni. Invece, tra il 2003 e il 2016, sono 1.083 le ordinanze di demolizione emesse per abusi edilizi, ma poche quelle portate a termine. Tra le aree più colpite c'è l'Agro nocerino sarnese. Negli ultimi 20 anni, nei comuni di questo comprensorio, sono state oltre 2 7mila le persone denunciate per abusi edilizi, secondo le stime delle forze dell'ordine. In pratica il 10% della popolazione residente. Quello che è stato costruito senza autorizzazioni è, a conti, fatti, l'equivalente di una città. In otto dei comuni dell'Agro (Angri, Bracigliano, Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Sarno, Scafati, Siano e Roccapiemonte), a seguito dei tre condoni (1985, 1994 e 2003) Legambiente ha censito 24.420 richieste di sanatoria. Negli stessi comuni sono state emesse 4.091 ordinanze di demolizione negli ultimi 10 anni, e di queste risultano eseguite 42: appena l'1%. Questo il dettaglio: ad Angri sono 756 le ordinanze di demolizione emesse dal 1998 al 2008 (22 eseguite), le richieste di condono sono 2.200 ('85), 1.371 ('94) e 698 ('03); a Nocera Inferiore sono 1.000 le ordinanze tra 1998 e 2008 (0 eseguite), le richieste di condono 2.762 ('85), 1.118 ('94) e 777 ('03); a Sarno sono 800 le ordinanze dal 2003 al 2016 (20 eseguite), le richieste 3.599 ('85) 1.709 ('94) e 1078 ('03); a Scafati sono 858 le ordinanze tra 1998 e 2008 (0 eseguite), le richieste 1.978 ('85), 1.985 ('94) e 691 ('03); a Roccapiemonte nel decennio '98-08 le ordinanze sono 65 (0 eseguite), le richieste 497 ('85), 150 ('94) e 68 ('03); a Bracigliano dal 2003 al 2016 le ordinanze sono 43 (0 eseguite), le richieste 466 ('85), 205 ('94) e 31 ('03); a Siano, tra 2003 e 2016, le ordinanze sono 125 (0 eseguite), le richieste 374 ('85), 134 ('94) e 76 ('03); a Nocera Superiore, le ordinanze nel periodo '03-'16 sono 444 (0 eseguite), le richieste 1.521 ('85), 759 ('94) e 173 ('03). Il mattone selvaggio non cede nemmeno dinanzi alla crisi generale del settore edilizio. Si continua a costruire abusivamente, in maniera irresponsabile: E La regione leader - denuncia Legambiente- si conferma la Campania, con il 18% delle infrazioni su scala nazionale. La provincia di Avellino è diventata la nuova capitale del mattone selvaggio, con 248 infrazioni scoperte dalle forze dell'ordine nel corso del 2017, una ogni due giorni. Seguono, di misura, quella di Napoli, con 239 infrazioni, quindi Salerno 108 e Caserta 62. Quattro province campane su cinque, con l'eccezione di Benevento, sono tra le prime venti per numero d'illegalità. Non a caso, secondo l'Istat, in Campania ormai sei case su dieci sono fuorilegge.