Salerno. Sarà un 2013 decisamente migliore del 2011 e del 2012 dal punto di vista degli enologi. Secondo il dossier pubblicato quest'oggi dall'Assoenologi, infatti, mentre lo scorso anno le condizioni climatiche dalla primavera a Settembre hanno avuto impatti contrastanti sui vigneti (specie per le uve bianche, per le quali non si sono ristabilite le ottimali condizioni salvando soprattutto al Nord quelle a bacca rossa in generale e di vendemmia tardiva in particolare), quest'anno invece l'andamento climatico e meteorico è stato inusuale ma favorevole alla vite, permettendole un ciclo vegetativo più razionale, con una maturazione diluita nel tempo che ha determinato acini più grandi e più ricchi, facendo rientrare il periodo vendemmiale della media storica. Infatti i tempi di raccolta, rispetto alla scorsa campagna, sono procrastinati di 10/15 giorni nel Centro Nord e di 7/10 giorni nel Sud e nelle Isole. Sulla base delle prime stime, nell'anno in corso saranno conferiti a cantine sociali e private tra i 60 e i 63 milioni di quintali di uva da vino che, applicando il coefficiente medio di trasformazione del 73%, danno tra i 44 e i 45 milioni di ettolitri di vino. Un quantitativo superiore dell'8% rispetto a quello dello scorso anno che fece registrare una produzione di 41,1 milioni di ettolitri (dato Istat non definitivo). Dati particolarmente interessanti arrivano dalla nostra Regione: il 2013 sarà, infatti, sicuramente ricordato per un andamento climatico piuttosto anomalo. L'inverno è stato mite e caratterizzato dal ripetersi di abbondanti piogge nel trimestre gennaio/marzo. L'epoca di germogliamento è stata anticipata nella maggior parte dei vitigni e in quasi tutti gli areali della regione. La seconda metà di aprile ha fatto registrare temperature al di sopra della media, che hanno determinato un rapido sviluppo vegetativo. Subito a seguire nuovamente temperature basse e piogge frequenti hanno frenato la crescita dei germogli e la fioritura è risultata ritardata manifestando alcuni problemi di allegagione e di acinellatura. Le abbondanti precipitazioni di marzo, maggio, giugno e della prima metà di luglio, hanno contribuito a numerosi attacchi peronosporici soprattutto nelle zone tendenzialmente più calde e umide, favorendo nel contempo lo sviluppo vegetativo. Nella seconda metà di luglio le temperature sono aumentate con significative escursioni termiche, che hanno favorito un riallineamento delle precedenti e-terogeneità di inizio maturazione. Con tali condizioni è aumentata anche la pressione dell'oidio. Da segnalare anche alcune grandinate che, però, non hanno causato danni rilevanti. Le abbondanti piogge hanno costituito un'importante riserva idrica per le piante, favorendo un'ampia estensione dell'apparato fogliare dei vigneti. La maturazione delle uve registra un ritardo di circa 8 giorni rispetto alle più recenti campagne. La vendemmia si prevede possa iniziare nella terza decade di settembre con la raccolta nell'Agroaversano delle uve di Asprinio e del Fiano nel Cilento. Successivamente nel Beneventano con la Falanghina, per continuare nell'A-vellinese, verso la metà di ottobre, con Fiano di Avellino e Greco di Tufo. Nei Campi Flegrei la raccolta del Piedirosso negli ultimi giorni di ottobre. L'ultima varietà ad essere vendemmiata sarà quella di Aglianico per la produzione della Docg Taurasi, nell'Avellinese, nella prima decade di novembre. Nel complesso si prevede una qualità buona/ottima, con particolari performance aromatiche ed elevati livelli di acidità. La produzione si stima superiore alla vendemmia precedente di circa il 15%! Ovviamente sarà determinante, per confermare o meno queste previsioni, l'andamento climatico del mese di settembre.