Napoli. Ancora qualche giorno per approntare gli ultimi preparativi e poi si potrà dare atto alla seconda scena di questo copione controverso che è il concorso a cattedre indetto dal pluricriticato ministro-tecnico Profumo. Da lunedì 11 febbraio fino al 21 dello stesso mese, numerose scuole di Napoli città, offriranno le proprie aule ai circa 22.800 aspiranti insegnanti che hanno superato la prima fase della selezione per la regione Campania. In realtà i concorrenti potrebbero essere molti di più, poiché il Tar si è espresso favorevolmente verso chi ha fatto ricorso, ritenendo la soglia di 35/50 richiesta per superare i test preselettivi, un obiettivo illegittimo. Ricordiamo che a livello regionale sono in palio meno di 1700 posti suddivisi per le varie classi di concorso, di cui soltanto 400 nella provincia salernitana. La seconda parte della selezione prevede una prova scritta. Questa prova consta di 4 o 3 quesiti, a seconda della classe di concorso, che verranno consegnati ad ogni candidato su un foglio prestampato, dove dovrà soltanto apporre la risposta, insieme ad alcuni fogli bianchi per la brutta, che non dovranno essere riconsegnati a fine prova. Per ogni singola domanda si può totalizzare un punteggio che va da 0 a 10: accedono alla fase successiva coloro che totalizzano un punteggio che parte da 28/40 per la prova a 4 domande o da 21/40 per la prova che di domande ne ha 3. Il tempo messo a disposizione per rispondere ai quesiti è in totale di 2 ore e 30 per chi la ha prova con 4 domande, di 2 ore per chi concorre per la classe che di domande ne prevede 3. La valutazione è affidata alla apposita commissione che dovrà basarsi su 4 criteri fondamentali: pertinenza, correttezza linguistica, completezza e originalità. A questi potranno essere aggiunti altri indicatori particolari a discrezione dei membri e secondo la specificità della disciplina. Pochi sono gli ausili su cui i concorrenti potranno fare affidamento tra cui squadra, gomma, matita e compasso per i candidati delle discipline tecniche e scientifiche, il vocabolario di lingua italiana per gli aspiranti professori di lettere, codici e testi di legge non commentati per i giuristi e via dicendo. Ovviamente sono banditi, pena l'esclusione, tablet, smartphone, cellulari e tutti gli altri dispositivi che permettono di comunicare con l'esterno. Questi vanno consegnati prima dell'inizio della prova. Intanto, per coloro che intendono intraprendere la strada dell'insegnamento, ma non hanno potuto partecipare al concorsone, ci sono ulteriori novità: presto uscirà il bando con scadenza prevista al 31 ottobre, per la seconda tornata delle abilitazioni all'insegnamento. Il bando rimarrà aperto all'incirca 9 mesi, in concomitanza con il precedente, che risulta ancora aperto, in quanto l'enorme mole di domande che la commissione deve selezionare ha prodotto uno slittamento nei tempi. Si stima che presenteranno domanda per questo bando la maggior parte dei 27 mila ricercatori universitari, circa 15 mila associati e almeno 30 mila precari della ricerca che hanno inviato una o più domande in più settori concorsuali. Intanto facciamo i nostri migliori auguri a tutti coloro che si apprestano a sostenere la prova decisiva nelle settimane a venire, in attesa di scoprire cosa riserverà il terzo e ultimo step della selezione.