
Salerno. Sono stati recuperati i cadaveri dei quattro sub (tre giovani romani e una guida locale) rimasti intrappolati nella Grotta del sangue di Capo Palinuro, chiamata così per il colore rosso delle sue pareti dovuta alla presenza di un batterio, a poca distanza dalla più famosa Grotta Azzurra​​​. Il gruppo era composto da otto persone, secondo quanto risulta alla Guardia Costiera, quattro delle quali sono rimaste intrappolate nella grotta. Gli altri quattro sub sono riusciti a uscire dalla grotta e a dare l'allarme. Il fondale nella zona è profondo una quindicina di metri. Due corpi sono stati recuperati nel primo pomeriggio. La Capitaneria di porto aveva poi gelato le speranze: «Non ci sono più speranze di ritrovarli in vita. Un quinto sub ci ha comunicato di aver visto i corpi senza vita dei quattro », aveva fatto sapere. Poi il recupero degli altri corpi.
Si chiamava Andrea Petroni, romano di 41 anni, il primo sub recuperato senza vita dalle squadre di vigili del fuoco. Ad attenderlo, disperati, il padre e la madre, arrivati sul posto non appena hanno saputo che tra i quattro dispersi c'era anche il figlio. Il secondo ad essere recuperato è stato quello del capo cordata Douglas Rizzo, romano di 41 anni. Poi, nel tardo pomeriggio, sono stati recuperati anche i corpi di Susy Covaccini, di 36 anni, nata a Salerno ma residente a Roma, e Panaghiotis Telios, di 23 anni, di origine greca, residente a Reggio Calabria. E' ricoverato in osservazione all'ospedale di Vallo della Lucania il titolare del diving center che aveva organizzato l'escursione. Roberto Navarra si era immerso nella grotta preoccupato per il ritardo dei quattro nella fase di risalita. Riemerso e risalito a bordo da solo, è stato colto da un malore.
L'oscurità o il cedimento strutturale di una parete della grotta: sono le ipotesi prese in considerazione per la tragedia di Palinuro (Salerno). Il buio - secondo alcuni sub - potrebbe aver determinato la perdita di contatto tra gli otto componenti del gruppo. Non è esclusa anche l'ipotesi del cedimento di una parete di un cunicolo della grotta: i sub sarebbero rimasti imprigionati tra le rocce crollate all'improvviso nel cunicolo che collega l'interno della grotta alla sua uscita. «In poco tempo - spiega la Capitaneria - la riserva di ossigeno è terminata. I quattro avrebbero tentato di respirare affiorando dall'acqua e sfruttando una piccola bolla d'aria. Anche questa riserva di ossigeno si è però esaurita. A fornire questa ricostruzione - spiega ancora la Capitaneria - è stato l'unico testimone oculare finora disponibile, un sub della stesso Diving Center che aveva organizzato la giornata con i tre turisti romani ». Sarebbe già stata aperta una inchiesta mentre tutti i materiali presenti nella grotta saranno sequestrati. Le ricerche, disperate, sono andate avanti per ore.