Eboli. Una distrazione che poteva essere fatale. Tragedia domestica evitata per un pelo ad Eboli, in località San Biagio,nel pieno centro storico del comune della Piana del Sele. Una famiglia di quattro persone rischia di morire intossicata, a causa delle esalazioni emesse da una stufa difettosa. L'appartamento è piccolo ma freddo, un bugigattolo dove la famiglia, di origine marocchina, è costretta a vivere. Prima di coricarsi, però, moglie e marito dimenticano di spegnere la stufa, che resta così in funzione per tutta la notte. Il monossido di carbonio rischia di inghiottire inesorabilmente i quattro abitanti, genitori e due bimbi piccoli. Decisivo, secondo la ricostruzione del personale del 118, il risveglio anticipato della donna che, alle 6 del mattino, allerta i soccorsi con l'unico filo di voce che le è rimasto. La donna è intontita, inconsapevole di ciò che sta accadendo; accusa conati di vomito e cefalea. Quando il personale d'emergenza giunge sul posto, il monossido ha già invaso l'intera abitazione. Subito i medici hanno tentato la rianimazione dei quattro, in stato di semicoscienza, senza però ottenere riscontri soddisfacenti. Decisiva è stata la corsa al pronto soccorso del nosocomio di Eboli, dove i quattro sono stati sottoposti a cure immediate, con precedenza assoluta per i due bambini. Analisi, emogas ed elettrocardiogramma istantanei hanno subito evitato che la situazione degenerasse. Attimi di paura per il padre di famiglia, le cui condizioni hanno avuto un peggioramento nel corso delle cure: per lui, i medici hanno subito disposto un respiratore artificale, fortunatamente rivelatosi decisivo per la sua sopravvivenza. I quattro pazienti sono ora sotto osservazione, e ben presto potranno fare ritorno nella loro abitazione. Tragedia dunque evitata per un filo. Appare probabile che il meccanismo di funzionamento della vecchia stufa si sia inceppato, a causa del logorio dell'impianto. L'emissione di gas ha poi provocato la saturazione dell'ambiente, e fatto il resto.