
Salerno. Dibattito molto acceso quello a cui abbiamo assistito questa settimana a "Salerno parla". Tema che ha infiammato gli animi, è stata la politica, il voto imminente e quello che pensa la gente dei partiti. In studio esponenti di tutti gli schieramenti politici: Salvatore Gagliano, Capogruppo UDC per il Comune di Salerno; Antonio Mauro Russo, Coordinatore PDL per la Provincia di Salerno; Nicola Landolfi, Segretario PD per la Provincia di Salerno e Michele Ragosta, Coordinatore SEL Provincia di Salerno. In collegamento esterno alcuni giovani esponenti del Movimento dei Giovani per il cambiamento, pronti a mettere in difficoltà i politici con domande e argomenti spinosi. Ha senso oggi parlare ancora di destra, centro e sinistra? Da questa domanda si è aperto il confronto. Secondo Gagliano: "Ora non si capisce nulla. Questa confusione non aiuta, perché i cittadini si rendono conto che non si parla più di problemi, ma dei tatticismi che permettono ai deputati di accedere a Roma." Per Ragosta: "Il momento che stiamo vivendo è frutto di una politica che ha privilegiato le banche, la finanza, e che ha smantellato le vere attività produttive, i diritti dei lavoratori, dei pensionati, delle imprese. Noi quindi ci proponiamo di portare un po' di sinistra nel centro sinistra perché pensiamo che ci debba essere una svolta nella politica nazionale." E' il turno di Landolfi, che dice: "Siamo alla fine della legislatura, e non credo che la prossima sia una legislatura costituente, perché il quadro politico è ancora in evoluzione. Noi abbiamo deciso di scegliere con il metodo delle primarie, il 90% dei parlamentari e dei senatori del PD. E' una scommessa, ma stiamo dimostrando che anche in assenza di una nuova legge elettorale, noi abbiamo deciso di cambiare. L'80% dei candidati, saranno giovani uomini e donne che affrontano per la prima volta un'esperienza come quella della Camera." Russo invece parla così: "Credo che spostare le elezioni di due settimane, non sia la fine del mondo. Berlusconi si è dimesso da Presidente del Consiglio, ma la responsabilità del Governo Monti è da attribuire non ad una sola, ma a tutte le forze politiche. Io farei una distinzione tra Governo Monti, con tecnici nominati da lui stesso e Governo politico, che viene da una tornata elettorale." In collegamento esterno, un giovane, Guglielmo La Pastina, solleva un argomento delicato come quello dei dipendenti pubblici che "probabilmente non riceveranno né lo stipendio, né la tredicesima: cose sentite di dire?" Risponde Ragosta: "Secondo me per evitare che si arrivi a questo punto, bisogna lasciare i Comuni con i conti in ordine, fuori dal patto di stabilità. Bisogna rivedere i meccanismi dei fondi per i Comuni contemporaneamente all'eliminazione degli sprechi, anche se questo da solo non è sufficiente. C'è bisogno di risorse vere, bisogna creare più equità ed essere selettivi." Secondo Gagliardo: "Causa mancanza di fondi per i Comuni, non credo che si possa eliminare l'Imu. A livello governativo, si enunciano delle soluzioni che poi si lasciano decantare nel tempo, come per esempio il dimezzamento dei parlamentari oppure l'eliminazione delle Province. Non si ha la forza di prendere dei provvedimenti, ma non pagare degli stipendi è inaccettabile e questo è un problema che se lo porta sulla coscienza chi ha governato negli ultimi venti anni." Altra domanda che ha riscaldato gli animi, è stata quella relativa ai problemi della Facoltà di Medicina di Salerno. Rosario Bianco, rappresentante degli studenti ha chiesto: "Com'è possibile che dopo sette anni dalla nascita di questa Facoltà, noi studenti, ci troviamo a dover affrontare ancora gli stessi problemi tecnici e strutturali?" "Sabato il Sindaco De Luca, ha incontrato due studenti, ha parlato con loro e si è detto pronto per risolvere questi problemi." Queste le parole di Gagliano. "Questo problema, è un problema politico - dice Landolfi - perché credo ci siano delle opposizioni vere alla Facoltà di Medicina, come i nemici storici del nostro territorio, e cioè tutte le altre Provincie della Campania, ma soprattutto Napoli. Per questo credo che dobbiamo abbassare le bandierine di partito e iniziare a fare i Salernitani, per difendere il nostro territorio." Parole forti anche quelle di Ragosta, che dice: "Anche io credo sia un problema politico. Immagino che ci sia una lotta tra poteri, da un lato quello dei baroni universitari e dall'altro quello interno all'Ospedale. Questa lotta deve essere superata per permettere ai giovani di poter studiare." Proprio riguardo l'Unisa, Siani ha dato due notizie importanti: la prima è che l'Unisa è uscita ufficialmente dalla Conferenza dei Rettori delle Università campane e ciò significa che ci sono delle critiche alla gestione del sistema universitario. E la seconda è che alle ore 18:00 di ieri a Roma c'è stato un incontro fra il Rettore Pasquino, il Presidente della Regione, Caldoro e i Ministri, Balduzzi e Profumo, per firmare il protocollo per trasformare l'Ospedale in Azienda Universitaria. Tornando alla politica, in conclusione si è fatto riferimento all'intervento di Benigni, riguardante l'indifferenza alla politica e l'importanza di andare a votare, sempre e comunque. "In un momento in cui la politica è in crisi, è difficile trovare una differenza a livello di partito. Quel che resta sono gli uomini, perché la gente si aggrappa alla fiducia che ha nei confronti di questo o di quel politico." Così Gagliardo, che prosegue: "Per ridare speranza, i partiti dovrebbero mandare in campo gente seria, preparata, pronta a risolvere i problemi e che soprattutto dia fiducia al popolo." Per Russo: "L'anti-politica è figlia della sofferenza della gente. La mia preoccupazione sul non cambio della legge elettorale verte su due punti: il primo è la difficoltà degli amministratori locali ad avere dei punti di riferimento a Roma, per poter risolvere i problemi; il secondo è che chi andrà al Governo andrà con un terzo dei voti, perché c'è chi non andrà a votare e perché le percentuali che i partiti prenderanno rispetto al passato, sono basse." Anche per Landolfi: "La crisi della politica è figlia della cattiva politica, ma questo non è un buon motivo per non crederci più. Bisogna tornare a fare le cose semplici e deve esserci chiarezza negli schieramenti." Ragosta invece fa un appello a tutti: "Invadete i nostri partiti, muovetevi, perché venti anni di berlusconismo hanno devastato culturalmente questo Paese." Appello che speriamo venga accolto perché come ha detto Benigni votare è l'unico strumento che abbiamo per poter cercare di cambiare la situazione attuale.