
Salerno. La crisi dell'edilizia, la firma del nuovo contratto per i lavoratori edili, gli investimenti nelle costruzioni, i cantieri aperti a Salerno. Questi sono stati i temi affrontati durante il nuovo appuntamento con la trasmissione di Lira Tv "Salerno Parla". A parlarne sono stati: Patrizio Prisco, Presidente Aniem Campania; Pietro Andreozzi, Presidente Aniem Salerno e Antonio Marino, Direttore Generale della Bcc di Aquara. Si è partiti subito dalla novità più importante, cioè la firma del nuovo contratto collettivo: "Non sarebbe stata possibile una cosa firma immediata, se non ci fosse stata la partecipazione dei sindacati - ha esordito Prisco - Il lavoro che è stato effettuato ha seguito le nostre linee guida, cioè una durata triennale, una maggior retribuzione per i lavoratori, a partire dal livello base, e l'ulteriore aggravio di costi per le imprese. Con questo contratto sono garantite quindi anche le imprese, oltre che gli operai. Ma il tavolo è ancora aperto, perchè abbiamo come altro obiettivo, quello di cominciare a discutere con l'Inail delle riduzioni degli oneri contributivi". Il collegamento esterno è stato fatto in diretta dal cantiere della Lungoirno, opera iniziata nel 1999, che con i suoi 7 km di tracciato, costituisce il nuovo asse viario nord-sud della città. La Lungoirno, però, non è solo una importante arteria stradale: essa comprende infatti, la realizzazione di opere che, nel loro insieme, rappresentano un intervento di viabilità, di riordino urbano, di sistemazione e messa in sicurezza idraulica, di incremento della dotazione di parcheggi, ma anche di parchi e verde pubblico. Da tempo la strada è tutta percorribile fino a via Vinciprova. In fase di ultimazione anche i lavori per il sottopasso ferroviario di Torrione che consentirà il collegamento finale tra via Vinciprova e via Torrione. Da qui, Patrizia Spinelli, Segretaria Provinciale Feneal Uil ha detto: "La Lungoirno è un'opera alla quale teniamo particolarmente, perchè ci sono state molte difficoltà per la sua realizzazione, e se sta per essere ultimata, lo si deve alle associazioni sindacali e agli operai che sono stati sempre in prima linea. Gli ostacoli che abbiamo incontrato sono stati soprattutto di carattere burocratico ed economico". Per quanto riguarda i problemi economici, il discorso non può che andare agli istituti di credito che sono sempre più restii ad erogare fondi. A questo proposito, Marino ha sostenuto: "Noi come Bcc siamo molto impegnati nell'anticipo delle fatture, soprattutto quelle di tipo pubblico, perchè ci sono dei ritardi nei pagamenti dei debiti da parte delle Pubbliche Amministrazioni. Sarebbe meglio tornare ai tempi in cui la Pubblica Amministrazione anticipava il 10% dei soldi necessari. Così la banca dovrebbe intervenire solo per fare da garante all'Ente". Per Andreozzi, la responsabilità delle lungaggini dei cantieri, è essenzialmente di tipo burocratico: "Il sistema edilizio ha bisogno di una riforma integrale. Bisogna dare la certezza dell'investimento: una volta aggiudicata l'opera, essa deve partire senza alcun intoppo. Ma purtroppo, qui in Italia, c'è anche la possibilità della revoca dell'opera, ed è l'unico caso in Europa. A Salerno ci sono molti cantieri aperti, il che è sempre una cosa positiva - ha continuato il Presidente - Si sceglie un progetto sulla base dei criteri tecnici e sulle potenzialità che quel progetto può dare o meno. Oggi però non possiamo più parlare di opere pubbliche, perchè soldi pubblici non ce ne sono più, quindi tutti i cantieri aperti vengono visti come dei miracoli". In esterna Gianpiero Coraggio, Vicepresidente Aniem: "E' arrivato il momento di mettere a fuoco una bilateralità con le banche, per confrontarci su quelle che sono le necessità di entrambe le parti. I nostri problemi sono quelli di assistere i nostri investimenti con l'ausilio delle banche. Ci troviamo con assistenza zero". La replica di Marino, è stata: "Non si può generalizzare. Ci sono mille esempi di situazioni virtuose tra banca e imprese. Non ci può essere sviluppo senza credito, ma non ci può essere credito senza sviluppo. Noi siamo disponibili al dialogo". Nel contratto emerge inoltre la volontà di valorizzare professionalità, capacità formative e esperienze specialistiche presenti nelle maestranze del settore, facendo dell'esperienza il valore fondante sul quale cercare l'uscita dal tunnel. "Nel contratto sono venute fuori delle regole che consentono la qualificazione dei nostri dipendenti, ai quali garantiamo il supporto formativo. Questo ci costa solo lo 0,30% della contribuzione generale. In un momento di crisi, con u contratto di apprendistato, possiamo qualificare di volta in volta, sia a livello interno che a livello esterno - ha concluso il Presidente Prisco.