
Salerno. Non si è fatto in tempo a spegnere l'incendio, che subito le fiamme dell'emergenza sono nuovamente divampate: Sita Sud, per bocca del suo amministratore delegato Giuseppe Vinella, ha manifestato nuovamente l'intenzione di fermare il servizio e, particolarmente, di avviare la procedura di mobilità collettiva per 463 dipendenti. La classica goccia che fa traboccare il vaso arriva dalla Provincia di Avellino che ieri, in una nota, aveva confermato la validità dell'obbligo di servizio fino al 30 Aprile, per poi successivamente procedere alla scelta di un nuovo interlocutore cui affidare le tratte ora gestite dalla Sita. Simone Spinosa, direttore di Sita Sud Campania, sottolinea l'ineluttabilità della tendenza, che presto finirà per coinvolgere "tutti i vettori della Campania, non soltanto noi". Vinella, confermando il diniego dell'obbligo di servizio imposto dalla Regione sulla base della normativa comunitaria, insiste sulla totale assenza di accordo tra le province di Napoli, Avellino e Salerno, imputando a quest'ultima una perdurante inerzia ed alle prime due diniego e contraddittorietà. In giornata è previsto un incontro a Salerno tra l'a.d. e le sigle sindacali dei trasporti, allo scopo di discutere della scottante vicenda. Nel frattempo, nella giornata di ieri, anche numerosi mezzi del Cstp sono rimasti fermi nei depositi. I dipendenti, anzichè inscenare il classico presidio nel centro di Salerno, hanno preferito manifestare con una protesta a sorpresa, non preannunciata nè tantomeno avvertita, decidendo di non scendere in strada. Punto focale della vicenda, la procedura adottata verso gli inidonei: vale a dire, le lettere di sospensione. In serata, l'accordo tra sindacati ed azienda, con l'istituzione di una commissione incaricata di provvedere alla ricollocazione del personale inidoneo. Da stamane il servizio è tornato alla normalità.