
Risale a una settimana fa l'incontro tra i rappresentanti dei comuni di Salerno, Avellino, Fisciano e Solofra per costituire un gruppo di lavoro istituzionale di contrasto e opposizione in tutte le sedi politiche, amministrative e giuridiche, nei confronti della decisione governativa di introdurre il pedaggio unico di 2 euro sul raccordo autostradale Salerno - Avellino e variabile sull'A3 Salerno - Reggio Calabria. Un decisione scellerata che sarebbe una vera e propria batosta economica nei confronti dei tanti studenti che frequentano l'Università di Salerno e dei lavoratori pendolari che si spostano tra i comuni interessati e nelle aree industriali, già di per sé gravate da una situazione di profonda crisi. A farne le spese, inoltre, sarebbe tutta l'economia commerciale e turistica regionale e meridionale, con un inevitabile calo del flusso automobilistico, sia verso la provincia salernitana e della Costiera Amalfitana, sia verso la Calabria nel periodo estivo.
Il percorso alternativo da Avellino a Salerno, che attraversa vari paesi, avrebbe una forte impennata, provocando un traffico pesante sulle vie interne e vanificando qualsiasi opera progettata nel corso degli anni per stemperare il traffico intenso che ha sempre rappresentato un imbuto sull'intera rete nazionale. Il raccordo, inoltre, non possiede alcuna corsia di sicurezza nel tratto irpino, oltre alle due appena sufficienti per il sorpasso, presentando numerose irregolarità nel manto e visibilità limitata al buio. Nel frattempo stanno nascendo numerosi movimenti cittadini che promettono di dare battaglia con azioni forti e clamorose, e anche in rete, soprattutto su Facebook, si moltiplicano le petizioni e i gruppi di protesta contro questo provvedimento. Ancora una volta si penalizzano il ceto medio e le fasce più deboli della popolazione secondo una logica che è stata già tristemente dimostrata in occasione dell'ulteriore aumento del pedaggio sulla Napoli-Salerno.