
Cava de' Tirreni. "Note cosmopolite di raffinata eleganza, capaci di trovare un perfetto equilibrio fra atmosfere classiche e sonorità moderne, per una voce comunicativa e seducente, unica nel panorama musicale italiano, dove si conferma atipica e bellissima realtà, definita dal grande crooner americano Tony Bennet come "la miglior cantante jazz della sua generazione". Torna venerdì 22 marzo alle ore 22.00 al Jazz Club Il Moro di Cava de' Tirreni, per un'esclusiva regionale, Chiara Civello, una delle più belle voci italiane, delle più raffinate cantautrici contemporanee, certamente la più internazionale. Sul palco del locale del Borgo Scacciaventi in concerto la Civello (voce, chitarra, pianoforte) in trio presenterà il suo ultimo album "Eclipse", accompagnata dalle tastiere battistiane dell'ottimo Seby Burgio (uno dei giovani jazzisti italiani più in voga) e dalla batteria gentile di Federico Scettri. Chiara Civello, cantante, musicista e polistrumentista jazz si è avvicinata al mondo della musica sin da giovanissima, studiando chitarra e pianoforte al Conservatorio Saint Louis di Roma e successivamente al prestigioso Berklee College of Music di Boston. Da qui si è trasferita a New York, dove, con l'aiuto del produttore Russ Titelman, ha inciso il suo primo disco, Last quarter moon, accolto favorevolmente dal pubblico e dalla critica. A questo faranno seguito The space between(2007), 7752 (2010), Al posto del mondo (2012), Canzoni (2014), ed Eclipse (2017), che è anche il titolo del concerto scelto per Dedica. Con "Eclipse" si completa il percorso di riavvicinamento di Chiara Civello alle radici italiane, ma al tempo stesso si cristallizza definitivamente la sua irriducibilità alle mode nostrane (sono gli autori che si piegano al suo stile, non viceversa), la sua perenne vocazione internazionale di cervello musicale in fuga, che trova qui il miglior alleato possibile in Collin". "Eclipse" contiene 12 brani, registrati tra Parigi, New York, Rio e Bari, che uniscono gli elementi fondanti della musica di Chiara alla produzione illuminata di Marc Collin (Nouvelle Vague), capace di trovare un perfetto equilibrio tra atmosfere classiche e sonorità moderne e di mischiare l'atmosfera del grande cinema italiano con quella da nouvelle vague francese. Un jazz italiano elegante, con influenze brasiliane e alcune rivisitazioni di classici del cinema italiano con arrangiamenti elettronici. Per la realizzazione di "Eclipse", Chiara si è avvalsa della collaborazione di artisti di grande talento, come Francesco Bianconi (Baustelle) e Kaballà, che hanno scritto con lei "New York City Boy"; Cristina Donà, co-autrice della malinconica "To Be Wild"; al raffinato chansonnier milanese Diego Mancino è affidato il compito di raccontare "Come vanno le cose", in apertura dell'album; il talento dei giovani cantautori Dimartino e Diana Tejera è al servizio di "Cuore in tasca" e di "La giusta distanza". Non mancano le atmosfere brasiliane, che affiorano qui e là in tutto l'album, ma sono due le canzoni che Chiara dedica al suo mondo musicale d'elezione: "Sambarilove", un contagioso "sambalanço" scritto a quattro mani con Rubinho Jacobina (che duetta con Chiara), e "Um Dia", firmata con l'eclettico chitarrista Brasiliano Pedro Sà.