Napoli. L'azzurro è il colore del suo sangue, quello del destino, come il cielo e il mare, come Napoli. Azzurra è il suo nome e non potevano non esserci così tante similitudini. Sprizza energia da tutti i pori Azzurra Massa, talento nato del calcio in rosa e figlia d'arte. Porta con fierezza sulle spalle quel cognome che ha dato tanto al pallone tricolore. Azzurra è figlia dell'indimenticato Giuseppe, versatile esterno offensivo vecchio stampo che ha fatto le fortune di Lazio, Inter e naturalmente Napoli. E dopo tanti sacrifici corona un piccolo, grande sogno: conquistare la promozione in Serie A. Il consiglio federale ha chiuso definitivamente la stagione del calcio femminile ma ha voluto comunque lasciare il segno con i verdetti: tra questi la vittoria del campionato di Serie B della Carpisa Yamamay Napoli Femminile: "Aspettavamo questo giorno con ansia - rivela 'Azzu' ai nostri microfoni - Certo, resta il rammarico di non aver potuto conquistare e festeggiare il raggiungimento dell'obiettivo sul campo ma è stata una vittoria sudata e voluta che ci ripaga degli sforzi fatti dall'estate scorsa. Non è stata affatto una vittoria regalata. E' stata una scelta intelligente quella di fermare la stagione ed adottare questa tipologia di verdetti, continuare anche solo in Serie A avrebbe comportato non poche problematiche sulla ripartenza di quella successiva. Ora possiamo finalmente urlare al mondo la nostra gioia anche se non ci è concesso festeggiare come avremmo voluto. Un traguardo non scontato, considerando la squadra praticamente rivoluzionata prima del campionato. Ma la solidità societaria ed un gruppo in cui i valori di ognuna si sono incastrati nel modo giusto hanno fatto la differenza. Come l'ha fatta la mentalità che è alla base di ogni successo".

Il pallone, un affare di cuore: "Ho iniziato a 6 anni, una passione che si è tramandata letteralmente di padre in figlia. Diciamo che il calcio è nel mio dna, sono sempre stata affascinata ed incuriosita da questo mondo grazie a mio padre, mentore e maestro di vita. Ho iniziato a dare i miei primi calci con i maschi, ho coltivato quest'interesse nel tempo e dopo gli esordi a Sant'Antimo e l'esperienza alla Mariano Keller grazie a Fulvio Gais si spalancano finalmente le porte di un pallone tutto al femminile con la Carpisa. A 14 anni ho esordito in B con Riccio e anno dopo anno sono cresciuta come donna ed atleta - prosegue l'ala delle tartarughine - Una delle esperienze più formative è stata senza dubbio quella del torneo intitolato alla memoria di Beppe Viola ad Arco di Trento. Ho percepito l'evoluzione positiva del calcio per le donne, l'imprinting diverso con cui viene vissuto al nord. Ed i fatti poi mi hanno dato conferma con la nascita dei top team facenti capo direttamente alle big della Serie A maschile: la Juventus, il Milan, la Fiorentina e così via hanno dato uno sprint vitale. E poi la Nazionale che ha fatto sognare tutti, rotto altri tabù e dato finalmente visibilità mediatica ad un movimento che prima era meno considerato della Terza Categoria. Il passo da aggiungere ora è quello del professionismo, sarebbe veramente il giusto corollario di tanti sacrifici per tutto il nostro ambiente. Che poi non si differenzia così tanto da quello maschile: magari c'è molta meno invidia ma la sana rivalità esiste sempre così come, purtroppo, le situazioni scomode che non privilegiano sempre la meritocrazia. A prescindere io credo sempre che il risultato dipende tutto da te stessa". Un discorso analogo che potrebbe essere esteso anche al futsal: "Chi proviene dal Calcio a 5 ha tanti vantaggi - la considerazione della Massa - Si trova in un mondo nuovo, con una concezione di sparsi diversi ma con la tecnica acquisita nel mondo a rimbalzo controllato. E' un altro sport, io il salto all'incontrario non riuscirei a farlo".

Ora anche Napoli può tornare a sognare: "Mi auguro che i tifosi possano compenetrarsi nella nostra realtà e come sostengono giustamenti i maschi, sostengano anche noi. Napoli vive di calcio ed è giusto che la piazza s'identifichi anche su quella che rappresenta la massima espressione calcistica".

Ma cosa vede Azzurra nel suo futuro?: "Adesso è presto - conclude - ci sono tante componenti da considerare oltre l'aspetto sportivo ma in ogni caso la mia storia d'amore con il pallone continuerà. Intanto mi concentro sullo studio, mi mancano pochi esami per concludere il percorso universitario in Lingue e Culture Moderne per professioni al Suor Orsola Benincasa poi a tempo debito vedremo il resto. Un'esperienza lontano da Napoli? Chissà, magari un giorno".