Come Edipo interrogante presso gli dèi, anche la Francia sembra chiedere a sè stessa come sia possibile sfuggire al destino che qualcuno ha deciso di riservarle. Quello, cioè, di favorita per la vittoria finale nelle previsioni di molti addetti ed osservatori. Sarà perché giocare in casa è spesso, per i Galletti, sinonimo di vittoria. Così fu all'Europeo del 1984, altrettanto accadde a Saint-Denis nell'epilogo mondiale del 1998. Sarà anche perché - sono sensazioni, percezioni diffuse nell'universo calcistico - la selezione si presenta ad ospitare la manifestazione con una delle migliori vesti degli anni recenti (assai magri, in verità). La nazionale guidata da Didier Deschamps potrà infatti contare sulla magnifica presenza di due delle star impostesi all'attenzione generale: Paul Pogba, il Divino Demiurgo bianconero, L'Ouverture Toussaint pronto ad irradiare luce finanche sui Campi Elisi; ed Antoine Griezmann, tracotante miniatura forgiata alle pendici dei Pirenei e deflagrata nella sua ecletticità al Calderón, sotto la guida di Mastro Pablo Simeone. Ma davvero i transalpini meritano di godere dei pronostici della vigilia? A prima vista, sembrerebbe di sì, anche alla luce di una legittima valutazione su un calcio che, insieme a quello tedesco, sta sfornando con lungimiranza i talenti più fulgidi e promettenti. Deschamps potrà avvalersi di una rosa dotata di talento individuale con pochi eguali, che egli ha disegnato nel biennio preparatorio alla kermesse quasi sempre con un 4-3-3, con un metodista davanti alla difesa ed un puntero tradizionale davanti. L'infortunio di Lassana Diarra, l'insostenibile mediocrità della stagione di Schneiderlin e l'incresciosa situazione relativa a Karim Benzema hanno scombinato le carte ma non i piani iniziali. In mezzo, infatti, l'ex giocatore di Juventus e Chelsea si affiderà ai fedelissimi Matuidi e Pogba, con i quali con ogni probabilità scenderà in campo il devastante N'Golo Kante, anima del Leicester campione d'Inghilterra, favorito su Cabaye e Schneiderlin. Il talento abbonda anche in attacco: se per il ruolo di boa Giroud sembra aver sorpassato Gignac, ai suoi lati dovrebbero muoversi Griezmann e Anthony Martial, una delle promesse più luminose della nouvelle vague francese. I problemi maggiori si registrano in difesa. Una serie incredibile di defezioni di natura eterogenea ha messo fuori causa Varane, Sakho, Laporte e Zouma. Davanti a capitan Lloris, dunque, dovrebbe sistemarsi il traballante Mangala accanto a Koscielny, mentre ai lati agiranno due giocatori in fase discendente per diversi motivi, Sagna ed Evra. Il talento complessivo del team dovrà dunque sopperire ad un equilibrio che appare precario per assenze ed intese non perfettamente oleate. La superiorità sulle altre rivali del girone è, ad ogni modo, del tutto fuori discussione.
Il primo ostacolo sulla Lunga Marcia francese alla conquista del titolo sarà la Romania del Colonnello Anghel Iordănescu. Squadra quadrata ma con un talento complessivo inferiore al passato, la compagine rumena punterà tutte le sue fiches sulla comprovata solidità difensiva, che l'ha consacrata una delle migliori squadre durante le qualificazioni. Il portiere della Fiorentina TătăruÈ™anu dovrebbe vincere il ballottaggio con il collega Pantilimon, per guidare quello che è il reparto migliore della squadra. Accanto al capitano ChiricheÈ™ dovrebbe giocare Grigore, mentre le fasce saranno affidate a due esperti: Cristian Săpunaru e l'eterno Razvan RaÈ›. Iordănescu ha schierato la sua Romania con un granitico 4-2-3-1, dove il ruolo di frangiflutti è stato spesso affidato a due atleti non di primo pelo: Pintili ed Hoban, con il coriaceo Sânmărtean pronto a subentrare. In una squadra dal talento piuttosto dosato, la porzione più densa di "locura" si condensa tra le linee: qui agiranno, infatti, Adrian Popa e Nicolae Stanciu, entrambi dal baricentro basso, di ottimo dinamismo e tecnica eclettica, insieme a Chipciu. La maglia numero 9 sarà quasi sicuramente di Florin Andone, bomber della Liga Adelante spagnola con il Cordoba.
L'eccellente lavoro svolto da Gianni De Biasi a Tirana è stato ripagato con la storica qualificazione al torneo francese. L'allenatore italiano, consapevole della sua tradizione e dei limiti connaturati alla selezione a disposizione, ha optato per una mentalità guardinga anche se non del tutto passiva: un atteggiamento che ha pagato sontuosi dividendi nel girone qualificatorio, concluso alle spalle con il passaggio diretto alle fasi finali. C'è un po' d'Italia in questa squadra, con diversi giocatori che militano o hanno militato nel nostro campionato: Hysaj e l'ex Lazio Lorik Cana, pronto a ricoprire il doppio ruolo di difensore o mediano e il frusinate Ajeti. A sinistra agirà invece Agolli. A centrocampo sono sicuri del posto Kaçe, promettente motorino del Paok Salonicco, e Taulant Xhaka, che nella sfida inaugurale contro la Svizzera dovrà affrontare il fratello Granit. In attacco, pronto a fare a sportellate con le difese avversarie. L'Albania si affiderà spesso a folate e ad azioni degne di una guerrilla: le parole d'ordine per avere chance di passare il girone sono grande densità e ripartenze fulminee. E che Scanderberg li assista.
La Svizzera dell'ex allenatore laziale Vladimir Petković sembra avere possibilità maggiori rispetto alle avversarie di passare agli ottavi, se non di insidiare il primato apparentemente indiscusso della Francia. Finita l'era di Diego Benaglio tra i pali, ad appropriarsi dei guantoni di numero uno elvetico è stato l'estremo del Borussia Monchengladbach Yann Sommer. In difesa la Svizzera potrà contare su gamba e doti tecniche, grazie al capitano Lichtsteiner ed all'emergente Ricardo Rodriguez. I centrali saranno Schar e Djourou. Il faro della squadra di Petkovic è Granit Xhaka, giocatore cresciuto esponenzialmente in Bundesliga tanto da essere contrattualizzato da Arsene Wenger all'Arsenal. Con lui dovrebbero muoversi due vecchie volpi passate anche in Italia, Blerim Džemaili e Valon Behrami. In attacco molto dipenderà dalla verve di Shaqiri e dalle stoccate di Mehmedi e Seferović. Scalpitano, tuttavia, giovani assai interessanti: primo tra tutti Breel Embolo, star del Basilea classe '97 la cui quotazione ha già raggiunto vette inesplorate; poi, Denis Zakaria (pronto ad approfittare delle defaillances dei vecchi di centrocampo) e Nico Elvedi (difensore impostosi al 'Gladbach poco dopo essere arrivato durante la finestra di mercato invernale).
IL PRONOSTICO. Francia prima qualificata. Svizzera seconda.
LE PARTITE DEL GIRONE A
Venerdì 10 Giugno, ore 21:00 .::. Francia - Romania
Sabato 11 Giugno, ore 15:00 .::. Albania - Svizzera
Mercoledì 15 Giugno, ore 18:00 .::. Romania - Svizzera
Mercoledì 15 Giugno, ore 21:00 .::. Francia - Albania
Domenica 19 Giugno, ore 21:00 .::. Romania - Albania
Domenica 19 Giugno, ore 21:00 .::. Svizzera - Francia