
Salerno. Dopo le primarie di ieri del Pd per la nomina del nuovo segretario regionale, questo è stato il risultato: Assunta Tartaglione è il nuovo volto della segreteria Pd della Campania. La Tartaglione ha fatto il pieno di consensi a Salerno città con l'87%, cioè 2.487 voti, rispetto al 9,29% di Vaccaro (266 voti) e il 3,88% di Grimaldi (111 voti). Per quanto riguarda il numero dei votanti, si calcola che nei 17 seggi allestiti, si sono recati 2.871 elettori per un totale di 2.864 voti validi. In totale Assunta Tartaglione ha ottenuto il 58,5% davanti a Guglielmo Vaccaro con il 28% e Michele Grimaldi con il 13,7%. Nel partito si è guardato con soddisfazione al numero dei votanti che hanno superato i 10 mila, la quota psicologica minima per considerare riuscita la consultazione. Assunta Tartaglione ha 44 anni, è avvocato civilista ed è stata eletta parlamentare nel 2013. Attualmente è componente della commissione Giustizia e del comitato parlamentare dei procedimenti di accusa. Ha fatto parte della commissione che ha elaborato lo Statuto nazionale del partito. Appena saputo del risultato ha detto: "grande soddisfazione per la grande partecipazione dei cittadini. Ora il Pd in Campania cambia passo. Ringrazio tutti nell'ottica dell'unità del partito". Ma, come in qualsiasi elezione politica che si rispetti, il voto si è chiuso tra le polemiche: le accuse principali sono quelle di brogli elettorali, divieto di voto e divieto per i rappresentanti di lista ad entrare nei locali che ospitavano i seggi per controllare la regolarità del voto. A muoverle il candidato Guglielmo Vaccaro, che ha occupato la sede provinciale di Salerno del partito durante le primarie di ieri. "Ieri alle 17 - ha argomentato - c'era stata un'affluenza di mille votanti a Salerno: uno ogni venti secondi, mentre in una città come Sarno, che comunque ha 30mila abitanti, allo stesso orario avevano votato 245 persone". Sospetti alimentati anche in altri seggi elettorali: a Capaccio-Paestum sarebbe state ritrovate nell'urna, sempre secondo la posizione dei lettiani, il doppio delle schede votate rispetto a chi era entrato nel seggio. E lo stesso sarebbe accaduto anche in alcuni seggi del capoluogo.