di Valentina Serra
Il 19 marzo è stato il giorno di San Giuseppe, e gli alunni delle scuole hanno avuto in dono dall' Ufficio Scolastico Regionale della Campania un giorno di vacanza in più non solo per festeggiare il proprio papà ma soprattutto per commemorare Don Peppino Diana. Un uomo semplice ma coraggioso don Peppino, che ha cercato di combattere l'ingiustizia e la camorra con quei pochi mezzi che aveva a disposizione, spesso lasciato solo e vittima di falsità che circolarono anche dopo la sua morte.
Il parroco di Casal di Principe fu ucciso proprio il giorno del suo onomastico, Il 19 marzo 1994.
Dopo il 19, il 21 marzo, primo giorno di primavera, si celebra un altro giorno simbolico per diffondere la cultura della legalità nelle giovani generazioni: 'LA GIORNATA DELLA MEMORIA E DELL'IMPEGNO' per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie.
Un'iniziativa non recente, ma attiva fin dal 1995 grazie all'associazione 'Libera' che è nata da più di dieci anni per contrastare tutte le mafie.
Per tutti la stagione primaverile rappresenta la rinascita, l'immagine più immediata è proprio quella della natura che riapre gli occhi ed inizia un nuovo ciclo vitale; è il simbolo della speranza che si rinnova.
La speranza può rinascere anche in coloro che sono stati privati della propria libertà e dei propri affetti, come i familiari delle vittime della mafie.
Persone lasciate sole come successe con don Diana e che adesso non vogliono più vivere nell'ombra, e sono tante. Il 21 marzo può essere un'occasione di incontro e di confronto fra loro, uomini e donne, mogli e mariti, madri e padri che anche attraverso Libera hanno tavuto la possibilità di trasformare il dolore in uno strumento concreto, di impegno e di azione di pace, senza rispondere con la stessa violenza che hanno subito.