La giornata delle missioni ha avuto seguito durante la consueta celebrazione delle 11:15 nella chiesa di San Pietro, animata da canti gioiosi, danze e musiche che hanno rievocato la lontana, ma così vicina, terra d’Africa. Immagini e parole sono state le testimoni di luoghi, di persone e il tentativo, da parte di coloro che sono stati a Songea quest’estate, di donare a tutta la comunità un po’ di Tanzania, quella da loro vissuta anche se per breve tempo, in maniera molto intensa e personale. Erano presenti all’offertorio oltre al pane e al vino, una candela, ricordo delle sere buie a Songea, senza elettricità , illuminate dalle fiammelle; l’acqua, bene cosi comune, ma scarso e preziosissimo in quelle terre; il mappamondo simbolo dell’unione di tutti i popoli sotto lo sguardo di Dio Padre. Sembra quasi che la beneficenza stia diventando di casa in questo bel paesello, una consuetudine, uno stile di vita, adottato con diverse modalità un po’ da tutta la cittadinanza sempre attiva, in ascolto e pronta a rispondere con entusiasmo. Questo permette che i lavori in corso continuino, il Progetto è aperto più che mai e Fisciano sembra assumere a tinte sempre più forti i colori della Tanzania: è un quadro mai completo e ormai tante persone si stanno cimentando nel mestiere dell’artista…