
Il presidente tiranno

E’ proprio da quest’episodio che hanno avuto origine articolate indagini di polizia giudiziaria condotte dal N.O.R.M. della Compagnia di Mercato San Severino in collaborazione con la Stazione di Castel San Giorgio, che hanno permesso di dimostrare che i due parenti erano gli autori di altre quattro rapine ai danni di giovani fidanzati, di cui due avvenute a Castel San Giorgio, una a Sarno (SA) ed una a Tramonti (SA). Identica e singolare la modalità esecutiva delle rapine: zio e nipote entravano in azione quando le coppie stavano passando momenti di intimità a bordo di autovetture in zone isolate.
I due, con volto travisato da passamontagna, si avvicinavano al finestrino dell’auto e puntando una pistola, poi risultata una perfetta imitazione di quelle in uso alle forze dell’ordine, si impossessavano di denaro, gioielli, orologi, navigatori satellitari, nonché delle chiavi dell’auto e dei telefonini; questi ultimi due oggetti venivano però sistematicamente abbandonati dopo qualche centinaia di metri, al fine di potersi allontanare dal luogo del reato senza essere inseguiti e di impedire alle vittime di avvisare tempestivamente le forze di polizia.
La collaborazione delle persone offese è stata risolutiva per inchiodare i due cugini alle loro responsabilità ; infatti i giovani hanno riconosciuto, non solo per forma e per colore ma anche per specifici particolari, sia il passamontagna che la pistola utilizzati per compiere le rapine ed hanno fornito delle descrizioni che combaciavano perfettamente con le caratteristiche somatiche degli arrestati. Insomma è stata posta la parola fine alla escalation di rapine che aveva creato grave allarme nei giovani fidanzati, ai quali è comunque doveroso raccomandare sempre la massima prudenza invitandoli ad evitare di appartarsi in zone isolate. Mercato San Severino (SA), lì 10 NOV 09.