Nocera Inferiore. Maxi inchiesta della procura di Nocera e dei carabinieri sulle pensioni intascate ai danni l'Inps. I parenti erano morti ma loro continuavano a intascarne la pensione, anche da più di dieci anni. Sono infatti 128 le persone che percepivano illecitamente 112 pensioni di pensionati che risultavano vivi ma che in realtà erano defunti. E spesso ai ratei pensionistici si aggiungevano pure le indennità di accompagnamento e d'invalidità. Come dire "oltre al danno anche la beffa". Il meccanismo era semplice, bastava che figli o nipoti delegati a riscuotere le pensioni attestassero con un'autocertificazioneche che il titolare della pensione era in vita, mentre invece era morto da anni, e il gioco era fatto. Con questo sistema le somme di denaro sottratte illecitamente superano i 300mila euro. Pensionati centenari, o quasi, in vita solo sulla carta, per i parenti e di conseguenza per l'Inps. Per ora, si è scoperto che il 59% delle 122 pensioni truffate sono intestate a residenti di Pagani, il 19% a Scafati, il 9% a Nocera Superiore e il resto nell'Agro Nocerino. L'inchiesta promette di aggiungere altre persone ai 128 indagati per falso in autocertificazione e truffa man mano che il pm terminerà l'esame delle altre 300 pensioni su cui stanno indagando i carabinieri. Le indagini continuano anche per scoprire se in qualche caso ci siano state complicità da parte di impiegati degli uffici postali o delle banche che pagavano le pensioni. A breve anche il via alle procedure di recupero delle somme illegalmente percepite, con tanto di interessi e spese alle quali si dovranno aggiungere quelle processuali e per gli avvocati, oltre alle condanne penali: guai, grossi guai in vista per i truffatori.
Il presidente tiranno

Donald Trump sta sfidando le peggiori categorie più consolidate della politica tradizionale,
...