
Nocera Inferiore. Tragedia consumata a Nocera Inferiore. Felice Fierro, settantenne, ha atteso la polizia nella sua abitazione di Pagani: sapeva che prima o poi lo avrebbero scoperto. E a casa si è fatto trovare: ha ammesso tutte le sue colpe durante l'interrogatorio dinanzi al sostituto procuratore di Nocera, Elena Guarino. Ha raccontato di aver ammazzato lui il 57enne Prisco Fortino dopo una violenta lite nata, ha spiegato, per motivi legati alla gestione di due fondi agricoli che si trovano nella stessa zona. Ha quindi detto di essersi incontrato per caso con la vittima, in campagna. «Avevo con me il fucile - ha poi detto l'assassino - così dopo l'ennesimo litigio l'ho preso e gli ho sparato ». Il settantenne ha raccontato alla polizia che, secondo lui, Fortino era responsabile della scomparsa di qualche melanzana dal suo fondo agricolo e anche di un coniglio. Sarebbe nata da queste accuse rivolte al bidello, il litigio. La vittima non solo si sarebbe difesa ma si sarebbe anche molto arrabbiata per queste accuse. I poliziotti della Squadra mobile (diretti dal vicequestore Giovanni Amodio) e del commissariato di Nocera Inferiore (guidati dal vicequestore Francesco Mainardi) lo hanno così arrestato con l'accusa di omicidio doloso. Fierro non ha saputo raccontare bene la dinamica che è però stata ricostruita anche grazie alla collaborazione della Scientifica. Sul fondo agricolo fronte strada, dove sarebbe nata la discussione tra i due, sono stati trovati brandelli di pelle. Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti Fierro, che ha sparato con un fucile calibro 12 poi ritrovato dalla polizia, avrebbe colpito il bidello prima all'orecchio e al dito, spappolandoglieli, poi avrebbe esploso due colpi mortali: uno all'addome, sul lato destro; l'altro sul retro auricolare nella zona occipitale sinistra. Probabilmente Fortino avrebbe anche tentato di fuggire, senza riuscirvi. Forse proprio a causa dei colpi esplosi a distanza ravvicinata. Così è caduto nel canalone di scolo delle acque. Ed è lì che è stato ritrovato, ormai esanime.