Slitta ancora di qualche giorno il rientro in patria della salma di Rosario Gizzi, il medico salernitano 56enne trovato morto nella sua casa di Sousse in Tunisia. L'uomo, ammazzato poche ore prima del suo rientro in Italia, potrebbe essere stato ucciso per una rapina. Ne sono convinti i vertici della polizia tunisina. E anche l'assassino potrebbe avere le ore contate. Potrebbe comunque trattarsi di una persona che Gizzi conosceva. Si attendono gli esiti di alcuni esami autoptici prima di confermare le voci, circolate in questi giorni, che Rosario Gizzi avrebbe potuto subire violenze anche di tipo sessuale. «Le autorità tunisine - dice il consigliere politico della Provincia, Salvatore Memoli - non abbassano la guardia. E noi, come Provincia, abbiamo anche dato la disponibilità alla famiglia di aiutarla a trovare un avvocato che possa seguire da Sousse l'evolversi della vicenda ». Gizzi prima di morire si sarebbe difeso dalle aggressioni: sul suo corpo ci sono, oltre alle ferite di arma da taglio, anche segni di colluttazione. Potrebbe dunque essere morto per strangolamento. Lunedì potrebbero arrivare le risposte degli esami autoptici.
Il presidente tiranno

Donald Trump sta sfidando le peggiori categorie più consolidate della politica tradizionale,
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