I personaggi vestiti con abiti d’epoca hanno rappresentato la passione di Cristo; una sorta di viaggio nel passato. Catapultata indietro, all’ epoca di Gesù, la folla sembrava essere coinvolta personalmente in quella atmosfera orientale, reale ma allo stesso tempo circondata da un alone di misticismo e di magia. Per il personaggio di Gesù è stato riconfermato Tullio Pennino un abitante del paese i cui tratti somatici e la cui capacità interpretativa hanno contribuito a rendere la rappresentazione più verosimile.
Dall’ orto degli ulivi la scena si è spostata di nuovo davanti alla chiesa dove si è svolto l’ interrogatorio davanti ai sommi sacerdoti e a Pilato. Tutto l’ambiente era sonorizzato e al momento della flagellazione la tensione è salita, grazie anche al sottofondo musicale preso dal film”the passion”. Gesù seguito dal popolo sale per la via del Calvario: la folla , l’incontro commovente con la mamma, con il Cireneo,con la Veronica e alla fine la crocifissione hanno fatto di questa rappresentazione un momento di riflessione su noi stessi e sulle nostre azioni, quanto, a volte anche in modo inconsapevole, possono far male.
La novità di questo anno è stata la scena finale della risurrezione: davanti al sepolcro vuoto appaiono sei angeli che annunciano la RISURREZIONE.