
Al momento dell'ingresso dei militari nella struttura conciaria, sono stati 5 gli operai trovati al lavoro, e tutti rigorosamente impiegati in nero. Tra l'altro, i primi controlli amministrativi sull'azienda (che comunque devono ancora essere completati) farebbero evincere come la società sia fiscalmente cessata.
I successivi controlli alla struttura hanno evidenziato poi la presenza di diversi illeciti, sia di tipo amministrativo che di tipo penale: mancava l'autorizzazione per l'emissione in atmosfera dei fumi prodotti nella lavorazione del pellame, gli operai non avevano mai ricevuto la prescritta formazione/informazione sui rischi derivanti dall'attività lavorativa né era mai stato nominato alcun medico del lavoro competente su quell'azienda. Inoltre, l'intera struttura era carente del certificato di agibilità, dell'autorizzazione sanitaria e pare esservi anche delle carenze dal punto di vista della prevenzione incendi.
Per tutti i motivi sopra riportati, oltre a deferire in stato di libertà il proprietario per i reati ravvisabili, i carabinieri hanno sottoposto l'intero opificio a sequestro preventivo, non essendovi chiaramente i requisiti per continuare l'attività lavorativa.