O meglio "democrazia e legalità". L'associazione Primavera si è oggi presentata ufficialmente dando un chiaro messaggio da subito: stasera, all'inizio dell'incontro, è stato proiettato un filmato con le immagini più rappresentative della lotta alla criminalità organizzata. Nell'aula consiliare all'inizio al buio scorrono i volti di Giovanni Falcone, di Don Puglisi, di Peppino Impastato, che sono lì come esempio quasi a incitare il popolo ad avere coraggio. Ma quello che fa più venire i brividi è lo spezzone con la faccia impietrita di Antonino Caponnetto, un altro giudice che come mestiere combatteva la mafia, che dopo l'uccisione di Borsellino dice a un giornalista: « E' finito tutto, non c'è più speranza ». Il video si conclude con la foto di Angelo Vassallo, il sindaco di Acciaroli - Pollica ucciso in un agguato. Con questo inno all'impegno civile inizia il dibattito. Il Presidente dell'Associazione, Titti Amabile, con un breve discorso in cui sottolinea l'importanza di dare una speranza e impegnare di nuovo la gente del Sud ai valori della "democrazia e della legalità", da cui prende nome anche il convegno introduce gli ospiti. Presenti il Vicesindaco di Fisciano, Francesco di Geronimo, Stefano Pisani sindaco f.f. di Pollica dopo la morte di Vassallo, l'onorevole Anna Petrone Consigliere Regionale, il prof. Antonino Sessa, docente di Diritto Penale II presso l'Università di Salerno, Don Luigi Merola. Moderatore del confronto il giornalista di Lira tv Andrea Siano. Presenti le maggiori autorità politiche locali, tra cui il Questore di Salerno Antonio De Iesu e l'onorevole Tino Iannuzzi, che hanno dato il loro contributo con un intervento. Ognuno degli ospiti ha espresso il suo concetto di "legalità". Un forte e accalorato commento è stato quello del dott. Alfredo Greco, della Procura di Vallo della Lucania, tra i primi a parlare. Il magistrato ha invitato un po' tutti a farsi un esame di coscienza e ha detto: «Dobbiamo ringraziare Primavera se stasera ci troviamo ad un "battesimo" e non ad un funerale, luogo dove si solito ultimamente si celebra la legalità ». E non facendo mistero del proprio avvilimento sulla condizione generale di oggi ha poi aggiunto: « Ad un battesimo dobbiamo spiattellare la realtà, perché non c'è tempo, perché ci si renda conto che siamo sull'orlo del precipizio. Siamo tutti drogati perché non ci stupiamo più quando vediamo che la legge non è uguale per tutti ».
Tra gli altri interventi quello di don Luigi Merola, ormai diventato un nome per il suo quotidiano impegno contro la camorra. Il sacerdote strappa anche qualche sorriso, ma tra l'ilarità generale esprime concetti semplici e necessari, ricordando quanto è dura impegnarsi ogni giorno tra mille ostacoli: parla di investire nella cultura e nei giovani, ed oggi non si fa abbastanza né l'uno né l'altro, parla dei 102 clan attivi in Campania e del fermento che si crea quanto capita di arrestare un boss ogni trenta, quello più famoso.
Chiude l'incontro Stefano Pisani, trovatosi così giovane a diventare Sindaco di Pollica in condizioni che dire inaspettate è un eufemismo ed è diventato colui che ha avuto il compito di portare avanti quanto il predecessore aveva fatto. «Se diciamo che Vassallo è un eroe lo uccidiamo di nuovo » - dice, intendendo così che l'onestà non deve essere vista come qualcosa di straordinario, e conclude: «Più che "il coraggio di ripartire dal Sud" dobbiamo parlare di passione di ripartire dal Sud. E' la passione che manca, quando vedo giovani rassegnati dopo aver ricevuto una delusione dopo l'altra. Dobbiamo ripartire dai giovani e stare al loro fianco senza dire loro che la situazione è difficile. Dobbiamo dire piuttosto che la situazione è difficilissima, ma che ad ogni costo ce la dobbiamo fare ».
Tra gli altri interventi quello di don Luigi Merola, ormai diventato un nome per il suo quotidiano impegno contro la camorra. Il sacerdote strappa anche qualche sorriso, ma tra l'ilarità generale esprime concetti semplici e necessari, ricordando quanto è dura impegnarsi ogni giorno tra mille ostacoli: parla di investire nella cultura e nei giovani, ed oggi non si fa abbastanza né l'uno né l'altro, parla dei 102 clan attivi in Campania e del fermento che si crea quanto capita di arrestare un boss ogni trenta, quello più famoso.
Chiude l'incontro Stefano Pisani, trovatosi così giovane a diventare Sindaco di Pollica in condizioni che dire inaspettate è un eufemismo ed è diventato colui che ha avuto il compito di portare avanti quanto il predecessore aveva fatto. «Se diciamo che Vassallo è un eroe lo uccidiamo di nuovo » - dice, intendendo così che l'onestà non deve essere vista come qualcosa di straordinario, e conclude: «Più che "il coraggio di ripartire dal Sud" dobbiamo parlare di passione di ripartire dal Sud. E' la passione che manca, quando vedo giovani rassegnati dopo aver ricevuto una delusione dopo l'altra. Dobbiamo ripartire dai giovani e stare al loro fianco senza dire loro che la situazione è difficile. Dobbiamo dire piuttosto che la situazione è difficilissima, ma che ad ogni costo ce la dobbiamo fare ».
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foto : T. Merola - U. Sessa