
Adidas compra Runtastic. La nota casa sportiva ha sborsato 220 milioni di euro per convincere Axel Springer, padre del principale gruppo editoriale tedesco e primo socio della Runtastic con il 51% delle quote. Era solo il 2013, due anni fa, quando Springer ebbe l'intuizione di scommettere sulla startup formata da un quartetto di giovani austriaci, fondatore prima dell'app e poi di un software comprensivo di oltre venti applicazioni disponibili in diciotto lingue e dedicate a salute e fitness. Da allora non è trascorso tanto prima di vedere esplodere quel settore che unisce tecnologia e tempo libero. Un'ottima notizia per il mondo delle startup, con un colosso continentale che sborsa una cifra a nove zeri per una piccola e giovane società. Grazie a questa mossa, piuttosto che partire da zero e attendere tempo per sviluppare e brevettare nuove tecnologie, Adidas ha deciso puntare tutto su Runtastic. Fondato nel 2009, il marchio è noto soprattutto per l'omonima applicazione che tiene traccia di attività e percorsi compiuti e produce anche dispostivi indossabili veri e propri per raccogliere i dati in modo ancor più preciso e minuzioso. Runtastic conta su una comunità di 70 milioni di utenti registrati e aiuterà Adidas a competere con la storica rivale Nike. Fra gli avversari da battere anche (il giovane) Fitbit, che si è quotato in borsa con i suoi braccialetti intelligenti per lo sport in Giugno e ha già visto un rialzo del 150% del prezzo delle azioni. Da capire resta ora come Adidas e Runtastic condivideranno le rispettive esperienze e tecnologie. Sul blog dell'azienda austriaca il Ceo Florian Gschwandtner ha annunciato che la società austriaca continuerà ad operare in totale indipendenza mantenendo gli stessi dipendenti presso le sedi di Linz, Vienna e San Francisco. E' previsto entro la fine dell'anno il lancio di una nuova applicazione. Secondo Idc, per le tecnologie indossabili è l'anno buono: le vendite globali dovrebbero passare dai 26 milioni del 2014 a 72 milioni.