
Dopo aver esplorato le pieghe più recondite delle saghe familiari, Isabel Allende ha deciso di lanciarsi in un nuovo progetto editoriale che si distacca notevolmente dal genere a cui eravamo avvezzi. "Il gioco di Ripper", questo il titolo del libro pubblicato nella collana Narratori dalla casa editrice Feltrinelli lo scorso mese di dicembre, è un thriller ben costruito che avvince il lettore dalla prima pagina conducendolo lungo l'iter con un crescendo di suspence. Al centro della vicenda vi è la serie di omicidi che interessano la città di San Francisco tra la fine del 2011 e i primi mesi del 2012, omicidi che inizialmente sembrano slegati tra loro ma che ben presto riveleranno di avere un comune denominatore. La polizia brancola nel buio mentre l'adolescente Amanda, ragazzina nerd emarginata dai suoi coetanei, aiutata da alcuni amici sparsi nel mondo e dal nonno Blake Jackson, farà man mano tutte le scoperte necessarie alla soluzione del caso attraverso il gioco di Ripper che si basa sostanzialmente su uno schema analogo agli omicidi compiuti da Jack lo Squartatore. Amanda è figlia di genitori divorziati ma questo non ha inficiato la psiche della ragazza in quanto il rapporto tra suo padre e sua madre è basato su un affetto sincero. Indiana, madre di Amanda e figlia di Jackson, pratica l'arometerapia nel suo studio olistico e cattura la mente ed il corpo degli uomini che gravitano attorno a lei mentre Bob Martin, capo della polizia di San Francisco e papà di Amanda, subisce il fascino delle donne anche se inconsciamente il suo cuore appartiene ancora alla madre di sua figlia. Ma i personaggi che il lettore incontrerà pagina dopo pagina sono numerosi, basti pensare all'ex navy seal Ryan Miller, uomo valoroso e sinceramente innamorato di Indiana, o ad Adam Keller, ricco uomo di mezza età che vive di rendita e che vive un'intensa relazione con la conturbante e distratta Indiana. Il libro è animato dalle vicende sentimentali e non dei vari protagonisti, ma il fulcro della narrazione riguarda gli omicidi che ad un tratto toccheranno molto da vicino la famiglia Jackson e che solo grazie alla tenacia e alla brillante intelligenza di Amanda potranno essere risolti. Contrariamente a libri come "La figlia della fortuna" o "La casa degli spiriti", "il gioco di Ripper" sceglie un'ambientazione contemporanea che però non ha nulla da invidiare alle affascinanti descrizioni a cui la Allende ci aveva abituati in Cile. La California menzionata in questo nuovo volume è viva, pulsante e raccoglie in sé quell'insieme di culture che da sempre ha costituito l'identità degli Stati Uniti; come nelle sue precedenti opere, anche in questo poliziesco l'autrice non rischia mai di tediare il lettore in quanto il suo stile è godibile senza grosse difficoltà ma non per questo appare banale o scontato: il periodo scorre fluido, le descrizioni dei personaggi e delle loro vicende sono accurate, ma senza sconfinare in spiegazioni eccessivamente macchinose, e tutti questi elementi contribuiscono sapientemente a dare vita ad un libro godibile sotto ogni forma. L'unico aspetto che probabilmente l'autrice avrebbe potuto arricchire maggiormente è quello relativo all'epilogo che, a causa della sua brevità, lascia troppo presto orfano il lettore di tutti i personaggi, ormai diventati per lui come dei veri e propri amici. Giornalista e scrittrice feconda, Isabel Allende è donna la cui vita è stata costellata di successi ma anche di profondi dolori, come la perdita della figlia per una rara malattia, ma le vicissitudini personali sono state per lei sicuramente un valore aggiunto, consentendole di trasporre nei suoi scritti la ricchezza delle esperienze vissute e dando così origine ad opere ironiche ma al contempo rispettose e comprensive delle umane debolezze.