
L'impietosa descrizione dei caratteristici vizi dell'upper class americana è una peculiarità di tutti i romanzi riconducibili ad Edith Wharton e "Raggi di Luna", ripubblicato nel Gennaio 2015 dalla casa editrice Bollati Boringhieri, non costituisce un'eccezione alla regola. Nick Lansing e Susy Branch stringono un patto, ovvero convolare a nozze e restare marito e moglie per un anno, o almeno fino a quando uno dei due non avrà trovato un nuovo partito più interessante da impalmare. Lei è giovane e bella ma proveniente da una famiglia modesta, pertanto solo frequentando esponenti dell'alta borghesia riesce davvero a sentirsi qualcuno mentre Nick, dotato di una notevole cultura e di velleità scrittorie, si rende ben presto conto che non potrà arricchirsi confidando nella stesura di un romanzo storico. Il matrimonio consentirà ai due sposi di vivere una lunga luna di miele facendosi ospitare, di volta in volta, a Como, Venezia e in qualsiasi altro luogo in cui i loro ricchi amici possiedono una sontuosa abitazione, lo stesso regalo di nozze consisterà in semplice denaro, indubbiamente una scelta molto più attuale di quanto si pensi. Ad un tratto però qualcosa va storto e ben prima del previsto le strade dei due giovani si separeranno anche se il lieto fine non tarderà ad arrivare, infatti entrambi si renderanno conto che il discutibile patto iniziale ha consentito loro di conoscersi ed innamorarsi seriamente l'uno dell'altra. L'autrice conosceva bene i raffinati ambienti in cui si stagliano i protagonisti dei suoi romanzi dato che ella stesa proveniva da un'ottima famiglia di New York: dopo aver divorziato dal marito, la Wharton intraprese la carriera letteraria dietro insistenza dell'amico e scrittore Henry James. I testi dell'autrice sono sempre pervasi da una forte critica alle convenzioni sociali, ponendo l'accento sul dissidio interiore dei protagonisti, vittime più o meno consapevoli di un mondo dove l'élite spadroneggia. Tra i titoli più fortunati della Wharton si ricordano "Ethan Frome" e "L'età dell'innocenza", probabilmente il suo romanzo più noto; la scrittrice ebbe un ruolo cardine nel corso del primo conflitto mondiale quando creò dei laboratori per lavoratrici disoccupate e bisognose di assistenza, inoltre fu la prima donna a stringere tra le mani il prestigioso premio Pulitzer. "Raggi di luna" riesce a non essere melenso pur essendo una storia dove l'amore ha un ruolo di primo piano in quanto i due giovani dovranno lottare a lungo prima di concretizzare il proprio sogno romantico, non tanto contro il mondo che li circonda ma soprattutto contro il proprio intimo, infatti, prima di giungere alla piena consapevolezza dei sentimenti provati, Nick e Susy dovranno lavorare su se stessi e maturare affrontando le paure e rinunciando alle comodità di cui si erano a lungo serviti per guadagnarsi un posto nel mondo. Al contrario degli altri romanzi della Wharton, questo presenta un lieto fine seppur non scontato, fino all'ultimo infatti sembrerà che i due sposi non riescano a comunicarsi pienamente i propri bisogni. Il dissidio interiore è palese e accuratamente narrato dall'autrice attraverso sfumature sottili, i personaggi che si muovono intorno ai due sposi appaiono quasi come un carosello di figure che si articola in una realtà in cui il lusso ed il denaro costituiscono gli unici bisogni. Un plauso alla scrittrice va fatto anche per l'accuratezza mostrata nel descrivere sapientemente non soltanto le ambientazioni e le magnifiche atmosfere dei paesaggi italiani ma anche il fascino indiscusso di Parigi o la raffinata opulenza di Versailles. La finta benevolenza degli amici dei coniugi Lansing nel coccolare i due sposi si manifesterà gradualmente mostrando ad entrambi quanto possa essere effimera una vita basata soltanto sulle necessità materiali. A distanza di quasi un secolo il romanzo della Wharton appare di una contemporaneità disarmante, basti pensare al calcolo su cui si fonda originariamente il matrimonio ma anche all'inconsistenza dei rapporti umani che domina la scena: per fortuna l'epilogo offre un barlume di speranza, dimostrando che una vita fondata sui sentimenti e non sul materialismo può ancora essere possibile.