
J. D. Salinger è noto al grande pubblico per "Il giovane Holden", romanzo risalente al 1951; di recente, però, è stato pubblicato un inedito dell'autore, "I giovani. Tre racconti", nella collana Le Silerchie, dalla casa editrice Il Saggiatore. All'interno del volume sono facilmente riscontrabili alcuni dei temi che, successivamente, Salinger riproporrà nel suo romanzo più famoso ma è bene tener presente che i racconti di cui si parla furono pubblicati dopo diverse traversie: inizialmente, infatti, Salinger propose i suoi scritti al "New Yorker" ma la sua ambizione subì un duro colpo dinanzi al rifiuto che ottenne. Soltanto nel 1940 la rivista "Story" accettò di pubblicare "I giovani", il primo dei tre racconti che dà anche il titolo al libro da poco pubblicato. La vicenda si svolge durante una festa e vede protagonisti alcuni 20enni che hanno abbandonato l'adolescenza ma, contemporaneamente, ignorano molti meccanismi dell'età adulta. Al centro della sala in cui è ambientata la storia vi è la classica biondina svampita, circondata da un nugolo di spasimanti che cercano di attrarre la sua attenzione con scarso successo. I veri protagonisti, però, sono Edna e William: se lei tenta di intavolare una conversazione lui, al contrario, mostra una chiara ritrosia dal primo istante e ben presto riuscirà a svincolarsi dalla ragazza, costringendola così a ritirarsi in buon ordine e a rivedere i suoi tentativi di approccio. "Va' da Eddie" fu pubblicato per la prima volta da un giornale studentesco del Kansas: la vicenda riguarda due fratelli, un uomo ed una donna, coinvolti in una conversazione che li vede in disaccordo. Se lui invita la sorella ad accettare l'ennesimo lavoro come ballerina presentandosi da un certo Eddie, la procace Helen rifiuta con veemenza, continuando a farlo anche quando il congiunto le rinfaccia le storielle che intrattiene con un paio di smidollati. Anche "Una volta alla settimana" fu pubblicato su "Story", questa volta i protagonisti sono una giovane coppia che vive con una zia dello sposo. L'uomo sta partendo per il fronte ed affida alla moglie il compito di accompagnare l'anziana zia al cinema nonostante la sposina si mostri reticente dinanzi alle perentorie richieste del consorte. Il comune denominatore delle tre storie è il dialogo, i personaggi infatti non smettono di parlare nemmeno per un attimo, chiacchiere infinite che però di consistente hanno ben poco, c'è infatti una sottile incomunicabilità che pervade ogni episodio. Ognuno dei presenti esprime il proprio punto di vista, sistematicamente non condiviso dall'altro, mostrando come la solitudine sia la loro unica autentica compagna. I concetti espressi sono banali, elementari e sostanzialmente rispecchiano la semplicità mentale che caratterizza gli individui: i 20enni del primo racconto trascorrono pigramente la propria esistenza ricorrendo a drink, sigarette, ammiccamenti più o meno riusciti senza intraprendere alcun flirt e, pertanto, si rifugiano in un mondo di fantasia fingendo di ignorare i fallimenti della propria realtà, arrivando addirittura a distorcerla. Schema simile quello che si ripete nei successivi racconti. Le protagoniste femminili fingono di acconsentire alle richieste dei due uomini con cui conversano ma il lettore intuisce che, alla fine, continueranno ad agire come hanno sempre fatto: l'una intratterrà le sue relazioni mentre l'altra, molto probabilmente, non onorerà della sua presenza l'anziana zia distratta del marito. Se ad uno sguardo poco attento potrebbe sembrare che i racconti di Salinger siano soltanto abbozzi letterari di ciò che poi lo scrittore partorirà successivamente, in realtà questi inediti contengono strutture psicologicamente complesse che, se nei giovanissimi appaiono tollerabili, diventano preoccupanti negli adulti. L'inedito pubblicato getta una luce sulla singolare vita del suo autore: Salinger ad un certo punto della sua esistenza decise di ritirarsi senza mai fornire spiegazioni in merito alla sua scelta. I tre racconti, in un certo senso, parlano per lui perché se l'uomo scelse consapevolmente di tacere l'autore, invece, continua a parlare attraverso la sua arte.