
Alice Allevi è tornata. Il medico legale più pasticcione e sentimentale che esista è pronto a conquistare nuovamente i suoi ammiratori. In libreria dallo scorso novembre, "Arabesque" è il settimo libro della serie editoriale de "L'Allieva" che porta la firma di Alessia Gazzola. Il romanzo, edito dalla casa editrice Longanesi, ruota ancora una volta attorno alle vicende professionali e sentimentali di Alice: la giovane donna ha conseguito la specializzazione ed è a tutti gli effetti un medico legale. La fine dei suoi studi accademici la catapulta completamente nel mondo del lavoro e la costringe a contare esclusivamente sulle sue competenze. Ben presto le viene affidato il suo primo incarico. La vittima è Maddalena Vichi, 45enne ex étoile del Teatro "La Scala" e fondatrice di una prestigiosa scuola di danza a Roma. Il corpo della donna viene rinvenuto nel giardino della sua magnifica villa, un palcoscenico tanto bello quanto denso di mistero. Apparentemente la morte della Vichi sembra essere avvenuta per cause naturali ma la caparbia dottoressa Allevi riuscirà a dimostrare ben presto il contrario. Il caso Vichi si intersecherà con un altro omicidio risalente a 10 anni prima, ovvero il decesso di Ginevra Bley, una promessa della danza classica venuta a mancare a soli 19 anni in circostanze poco chiare. Ginevra aveva studiato presso la scuola di Maddalena Vichi ma questo non è l'unico dettaglio che insospettirà Alice. Il corpo della 19enne viene esumato e la Allevi sarà incaricata di effettuare l'autopsia perché all'epoca ci si era limitati soltanto ad un esame esterno. Ancora una volta Alice dimostrerà di essere tanto giovane quanto arguta, anche se questo vorrà dire mettere in discussione l'operato di CC, ovvero il dottor Claudio Conforti, suo mentore e suo grande amore.
Il mio primo approccio con "L'Allieva" è avvenuto attraverso la sua trasposizione televisiva: la prima stagione della fiction che si ispira ai romanzi di Alessia Gazzola è stata infatti trasmessa da Raiuno alla fine del 2016 ed ha visto come interpreti principali Alessandra Mastronardi e Lino Guanciale, attori molto apprezzati dal grande pubblico. Entrambi - devo ammetterlo - sono riusciti a portare sul piccolo schermo la freschezza della giovane anatomopatologa ed il fascino sfuggente del dottor Conforti. Pertanto, la curiosità nel leggere "Arabesque" da parte della sottoscritta era tanta e devo ammettere di aver letteralmente divorato le pagine del romanzo. L'autrice è un giovane medico legale ed ha ammesso più volte di aver tratto spunto dalla propria vita privata per raccontare Alice. Ma attenzione, le similitudini si riscontrano soltanto dal punto di vista professionale perché nella vita privata nulla le accomuna. Questa è la settima fatica letteraria della Gazzola ed il finale aperto fa ben sperare che la sua penna prolifica ci regali quanto prima un prosieguo. La trama, già avvincente di suo, è ben costruita. I diversi generi letterari, romanzo giallo e romanzo rosa, sono dosati alla perfezione. La suspence c'è, l'intreccio è sapientemente costruito e gli aspetti tecnici legati al mondo della danza sono descritti con la giusta dovizia di particolari. Gazzola si è documentata a lungo per descrivere l'esatta causa della morte di Maddalena Vichi, qualcuno potrebbe obiettare che è il suo mondo e che quindi sia stata agevolata ma l'accuratezza si riscontra ancora di più quando l'autrice descrive con attenzione gli aspetti tecnici che caratterizzano la danza classica. A questo si aggiunge la cura dedicata ai diversi personaggi, che spesso sanno farsi conoscere non solo per le parole che pronunciano ma soprattutto per le espressioni che si dipingono sui loro volti. Ancora un plauso all'autrice per la chiarezza espositiva che non scade mai nella banalità dei concetti o dei termini, Gazzola infatti ha una grande naturalezza nel racconto, pondera sapientemente le parole ma il suo è un talento che non richiede alcuno sforzo. Aspetto non meno importante in "Arabesque" è l'aver affrontato, seppur marginalmente, il delicato tema del precariato che tocca da vicino la gran parte dei giovani contemporanei: Alice, pur avendo alle spalle una formazione di altissimo livello, fatica a trovare la giusta collocazione nel mondo lavorativo e cerca di barcamenarsi tra la sua vita in Istituto, luogo dove si è formata e dove ci sono molti dei suoi affetti, e la voglia di spiccare il volo come consulente esterno per il Tribunale. Su tutto troneggia l'amore finito per il suo ex, Arthur, e la passione mai sopita per CC, tanto bello e carismatico quanto poco avvezzo agli impegni sentimentali. Alessia Gazzola ha dato vita ad una donna dei nostri tempi, una donna che lotta per i suoi sogni, che ama autenticamente, che ogni giorno affronta le sfide che la vita mette sulla sua strada anche se teme sempre di non farcela. Forse ognuna di noi può riconoscere un pizzico di sé in Alice. E questo basta per dare almeno una chance ad "Arabesque".