
Con quota 38 Emmy Award - i prestigiosi "Oscar" delle serie tv d'oltreoceano - "Trono di Spade"conquista nel 2016 un posto d'onore nell'Olimpo delle serie tv cult: un fenomeno iniziato in sordina nel 2011, sulla rete via cavo HBO, e che è cresciuto esponenzialmente fino al grande successo del 2017, anno in cui è andata in onda la settima serie,la penultima. Il serial prende spunto dalla monumentale opera - ahinoi ancora incompiuta - dello scrittore americano di fantasy George R.R. Martin "Cronache del ghiaccio e del fuoco". Quest'opera è suddivisa, nell'edizione a stelle e strisce, in 5 volumi - in Italia vi è tra le altre un'edizione ulteriormente spezzettata in12 volumi - a cui manca il capitolo finale,che lo scrittore promette ai suoi lettori da diverso tempo, ovvero circa 7 anni. Pubblicato nel lontano 1996, "Il Trono di Spade"- primo volume della saga che dà il nome all'intera serie tv che attualmente ha "superato" il racconto - proprio come questa, non ha riscosso immediatamente un grande successo tanto da non raggiungere neanche le ultime posizioni delle classifiche di best seller. Le sue sorti iniziano a cambiare intorno al 2010, grazie ad un passaparola positivo dei lettori, fino al boom editoriale del 2011, anno in cui va in onda la trasposizione televisiva a cura di David Benioff e D.B. Weiss. La settima ristampa del 2017, a cura della Oscar fantastica Mondadori è tradotta da Sergio Altieri ed è, come precedentemente accennato, quella suddivisa in 12 volumi che è opportuno elencare in ordine, data la confusione a riguardo: Il Trono di Spade, Il Grande Inverno, Il Regno dei Lupi, La Regina dei Draghi, Tempesta di spade, I fiumi della guerra, Il Portale delle Tenebre, Il Dominio della Regina, L'ombra della profezia,I guerrieri del ghiaccio, I fuochi di Valyria e La Danza dei Draghi. Il racconto è assimilabile allo stile dark fantasy ed è ambientato in una sorta di Medio Evo fortemente ispirato a quello europeo. Il mondo è suddiviso in due continenti, Westeros, dove le stagioni possono durare intere generazioni, ed Essos, dove il clima è torrido e vivono popolazioni nomadi. Oggetto dell'interesse di tutti i nobili protagonisti è il "Trono di spade", dove siede il re dei 7 regni che costituiscono Westeros. Quest'ultimo, oltre ad essere stato scosso da ribellioni sanguinose, è un territorio minacciato da creature non viventi che si nascondono oltre la Barriera, un imponente confine di ghiaccio eretto e costruito dai Guardiani della Notte, una confraternita che protegge la popolazione dagli attacchi esterni, ma che in realtà è un covo di persone non gradite alla società. "Al gioco del trono o si vince o si muore" dice uno dei personaggi più inquieti ed interessanti della serie, la regina Cersei, ed è proprio la scia di sangue e morte che caratterizza lo scorrere degli eventi, non molti in realtà in questo primo volume,che può essere considerato come una sorta di presentazione di quelli che saranno i punti di riferimento del racconto. Martin infatti affida il racconto di ogni singolo capitolo ad uno dei personaggi chiave:Will - ranger dei Guardiani della Notte -, Bran Stark, Catelyn Tully, Jon Snow, Tyrion Lannister, Daenerys Targaryen, Eddard Stark, Sansa Stark e Arya Stark. Intrighi di corte, tradimenti, amori, spionaggio,vendette e rivendicazioni caratterizzano "Il Trono di spade" dove, proprio come nella vita reale, non esistono personaggi solo buoni o solo cattivi, ma ritroviamo l'intera tavolozza delle emozioni umane, anche quelle più crude. Lo stile di Martin è molto asciutto, sintetico, nonostante la mole di questo primo volume - 404 pagine, a cui si aggiunge un epilogo che riassume la discendenza delle nobili casate di Westeros. La cura per i dettagli tuttavia è quasi maniacale: a dispetto del linguaggio molto scarno, vi è un accurato studio che crea e riproduce questo fantomatico mondo, partendo anche dalla creazione della lingua dothraki, una delle popolazioni nomadi di Essos. Le sorti di Jon Snow, Daenerys, Tyrion e Arya sono ancora avvolte nell'incertezza e i loro personaggi ancora non emergono nella loro completezza, ma già è possibile intuire che saranno loro i mattatori dell'intero racconto. E' opportuno ricordare a chi si approccia alla serie tv prima di aver letto i libri e viceversa, che gli eventi non combaciano sempre e in particolar modo,a partire dalla quinta serie tv, gli eventi cominciano a discostarsi in maniera importante dalla versione letteraria. Se la trilogia de "Il Signore degli Anelli" di J.R.R. Tolkien rappresenta il fantasy più importante del XX secolo, la saga di Martin può aspirare senza alcun problema a diventare quella di riferimento del XXI secolo, scalzando il più adolescenziale "Harry Potter".