
Celebrata da poeti e musicisti, nel cuore dei tanti turisti stranieri che la visitano in ogni stagione: Sorrento è così, rapisce l'anima non appena la si conosce grazie alla sua posizione a picco sul mare, regalando scenari mozzafiato da qualsiasi angolo la si osservi. Le sue origini risalgono addirittura agli Etruschi e agli Osci che vi si stanziarono nel 420 a.C. mentre, nel 90 a.C., ebbe un ruolo determinante nell'insurrezione degli Italici contro Roma e fu meta prescelta da molti patrizi che vi si stabilirono in epoca imperiale. A partire dal 420, invece, divenne sede vescovile e nel corso della crisi bizantina fu ducato di Napoli per poi conquistare autonomia propria, sempre in aperto contrasto con Amalfi e Salerno. Anno infelice per Sorrento fu il 1558 quando i turchi la saccheggiarono e la deturparono, inducendo così i cittadini a munirsi di mura fortificate per un'adeguata difesa. In età contemporanea, e precisamente nel XIX secolo, Sorrento e la sua penisola furono vittime dell'invasione francese, caldeggiata dai ceti meno abbienti, intanto gli inglesi bramavano la conquista delle sue coste. Solo in epoca risorgimentale la città riuscì finalmente ad affrancarsi dando inizio a quella trasformazione urbanistica che ha posto le basi per il suo aspetto attuale: la pianta originaria era infatti composta dal cardo e dal decumano ma, con le nuove modifiche apportate, l'assetto cittadino cambiò radicalmente e sorse Corso Italia, strada principale della città dove a poco a poco furono edificate le dimore di maggiore prestigio. Tantissimi i luoghi suggestivi che caratterizzano Sorrento, a cominciare dalla Marina Grande, antico ritrovo dei pescatori che offre un paesaggio inconfondibile, con i monti che sembrano immergersi nelle acque di un intenso turchese e dove di giorno turisti e cittadini affollano le spiagge che di notte si animano grazie ai numerosi locali e alle continue iniziative che prendono vita. Via San Cesareo si contraddistingue, invece, per i tantissimi negozietti di abbigliamento e di artigianato, soprattutto in pelle, e per le attività commerciali dedite alla realizzazione di liquori, dolci e profumi a base di agrumi della Costiera. Suggestivo il chiostro trecentesco della chiesa dedicata a San Francesco d'Assisi con i portici di ispirazione araba e i pilastri a pianta ortogonale mentre, accanto alla chiesa, sorge la magnifica Villa Comunale, un trionfo della natura da cui si gode una vista sulla Marina Piccola. Villa Fiorentino, invece, è una splendida dimora costruita negli anni Trenta del Novecento per scopi commerciali ed ora di proprietà del Comune: attualmente l'edificio accoglie mostre di grande prestigio - in passato sono state ospitate le opere di Picasso e Dalì - ed i suoi giardini offrono un tripudio di profumatissime camelie. Tra i luoghi di culto più famosi è impossibile dimenticare il santuario dedicato alla Madonna del Carmine sorto nel I secolo e ricostruito nel XVI: nel corso dei restauri sono venute alla luce tracce di colonne di epoca romana, a conferma delle antiche origini della struttura. L'altare maggiore è caratterizzato da un abside centrale dove è collocato il dipinto della Madonna Bruna, opera realizzata su due tavole di pioppo e contornata da una ricca cornice dorata. Di notevole bellezza anche la chiesa di Sant'Antonino, patrono di Sorrento: la costruzione della basilica risale all'XI secolo nel luogo in cui giacevano le spoglie del santo. La facciata presenta chiari elementi romanici mentre l'interno ha una pianta a croce latina con tre navate dove trova posto il simulacro in argento di Sant'Antonino. Secondo la leggenda la statua originaria, risalente al 1494, fu utilizzata per realizzare le armi adoperate contro l'attacco dei saraceni mentre quella attuale si ottenne grazie al prezioso contributo del santo in persona. Difficile non associare Sorrento a nomi celeberrimi come quello del poeta Torquato Tasso, padre della "Gerusalemme Liberata", che portò sempre nel cuore la città di origine non mancando di esaltarla nei suoi componimenti, o il cantautore Lucio Dalla, bolognese di nascita ma profondamente legato a Sorrento tanto da diventarne cittadino onorario. L'enogastronomia sorrentina non ha nulla da invidiare ad altre località turistiche, basti pensare al limoncello, delizia per il palato che conquista chiunque lo assaggi ma la città vanta anche la presenza di numerosi frantoi che producono un olio a denominazione di origine protetta. Gustosissimo il cosiddetto "pomodoro di Sorrento", re indiscusso delle insalate estive - in primis la caprese - famoso per il suo caratteristico sapore delicato e per le sue forme rotonde e schiacciate. Ultimi, ma non per importanza, gli gnocchi alla sorrentina, preparati al forno rigorosamente in un coccio di terracotta e conditi con sugo di pomodoro e abbondante mozzarella. Molto ancora ci sarebbe da scrivere a proposito di Sorrento, città che riassume in sé secoli di storia, un paradiso terrestre che tutto il mondo invidia all'Italia: le sue coste rocciose e il suo magnifico mare ammaliano il turista come il canto delle sirene, le creature mitiche che, secondo la leggenda, provengono proprio da questo luogo. I profumi, la giovialità tipica dei suoi abitanti, gli squisiti sapori e i panorami di una bellezza assoluta non possono che conquistare chiunque la visiti e, come recita sapientemente un'antica canzone di Giambattista De Curtis, tornare a Sorrento sarà un desiderio impossibile da ignorare.