Il 2018 sarà il suo anno: Malta si accinge a fregiarsi del titolo di Capitale Europea della Cultura. Il suo programma comprende la valorizzazione di 4 importanti tematiche: Generazioni, Itinerari, Città e Isole. La storia di Malta, forse passata in secondo piano rispetto alle sue evidenti qualità balneari, finalmente tenta di vedere la luce. "Melita" - dolce, di miele - così anticamente chiamata dai Greci per via della grande quantità di api presente sul territorio, è un'isola dalle origini antichissime, probabilmente un luogo considerato di culto da un misterioso popolo che vi ha costruito templi megalitici a partire dal 3500 A.C. Luoghi come Mnajdra e Hagar Qim sono la testimonianza non solo dell'esistenza di una popolazione precedente a quella di Stonehenge, ma anche di un culto diffuso in favore della dea della fertilità. I templi, composti prevalentemente da grosse lastre di pietra che formavano delle rudimentali stanze, dimostrano quanto le popolazioni dell'epoca studiassero le fasi solari e lunari facendo in modo che la luce, durante solstizi ed equinozi, arrivasse ad illuminare determinati punti di queste enormi costruzioni. Il destino di Malta, lontana soltanto 80 km dalla Sicilia, nel corso dei secoli, è stato sempre legato a doppio filo alla nostra grande isola italiana. La sua posizione strategica nel Mar Mediterraneo l'ha sempre resa un avamposto per l'espansione territoriale e commerciale dei popoli che vi si sono avvicendati: fenici, romani, bizantini, arabi, normanni, italiani, francesi ed inglesi. Questo ha determinato un'identità culturale e estetica fortemente multietnica: sebbene attualmente la lingua ufficiale sia il maltese - una sorta di dialetto arabo e siciliano - la stragrande maggioranza dei cittadini parla fluentemente inglese ed italiano. Essendo stata colonia del Commonwealth fino al 1979, presenta alcuni usi e costumi britannici - come la guida a sinistra - e dal 2003 fa ufficialmente parte dell'UE. Altri due sono gli eventi storici importanti che la rendono un luogo degno di nota: il primo è lo sbarco di San Paolo, avvenuto nel 60 D.C. circa, nella zona che ancora oggi porta il suo nome - Saint Paul's Bay - e che ha dato vita alla forte e sentitissima tradizione cattolica del popolo maltese - il 98% dei maltesi infatti, si dichiara cattolico. Il tempo di questi paesi è spesso scandito dalle festività religiose, che culminano in feste di paese con processioni e fuochi d'artificio, sulla scia della tipica tradizione mediterranea e del Sud Italia. Un altro è lo sbarco sull'isola dell'Ordine dei Cavalieri di San Giovanni. Un dominio durato 250 anni circa e terminato con l'arrivo di Napoleone Bonaparte, che ha modificato per sempre la storia e la facciata dell'isola. Nel 1530 il Regno di Sicilia concesse Malta in affitto perenne all'ordine dei Cavalieri Ospitalieri che erano in fuga da Rodi. Gli stessi negli anni hanno contribuito non solo alla costruzione di quella che attualmente è la capitale, ossia la città di La Valletta, dal nome del gran maestro dell'Ordine Jean de la Valette, ma all'intera fortificazione delle altre città, che in questo modo potevano proteggersi dai frequenti attacchi di pirati o di conquistatori. Sotto l'egida dei Cavalieri, la cui Croce a otto punte è diventata simbolo dell'isola, Malta ha potuto sperimentare un insolito fermento culturale, anche e soprattutto nel campo della Medicina e delle Scienze senza dimenticare le arti: il Caravaggio, in fuga da Roma, fu accolto per 2 anni a Malta dall'Ordine. In questo periodo dipinse alcuni dei suoi capolavori più grandi tra cui "La Decapitazione di San Giovanni Battista", ancora conservato nella Cattedrale di San Giovanni a La Valletta insieme a "San Girolamo" e "Amorino dormiente". Le principali città da visitare, oltre alla capitale, hanno un unico comune denominatore ovvero quello di essere concepite come città fortificate, a cui ci si può arrivare anche deviando dal percorso stradale attuale e percorrendo delle antiche mulattiere, da cui si scorge la natura selvaggia e assolata, fatta di muretti a secco, di viti coltivate a terra che danno un vino liquoroso, di fichi arsi dal sole e di tante saline. Da Marsaxlokk, umile villaggio di pescatori, dove spiccano le barche dipinte con colori sgargianti e con il tipico occhio portafortuna, alle piscine di San Pietro, fatte di spiagge naturali ricavate nella roccia dove l'acqua cristallina ha scavato delicati ricami, a Mdina, la città silenziosa, fatta di bastioni dorati - a causa della pietra calcarea utilizzata dai maltesi per quasi tutte le costruzioni architettoniche: qui tutto conserva un sapore antico. Sapore antico che si gusta anche nelle 2 principali isole maltesi, Gozo e Comino. Gozo conserva, oltre alla splendida città-fortezza di Rabat, i resti della Blue Window di Dwejra - un arco di roccia naturale scavato dal mare che offriva, prima del suo crollo per condizioni climatiche avverse a marzo 2017, uno splendido panorama, dove sono state girate anche alcune puntate della seguitissima serie tv "Trono di Spade". Accanto ad essa si trova la Blue Hole, una piscina naturale profonda circa 20 metri e riparata dalle rocce, in cui è possibile fare immersioni. Comino, invece, nota per la sua tranquillità e le sue piante di finocchio selvatico che delimitano la spiaggia, è praticamente disabitata, nonostante la presenza di un hotel. Tra Comino e l'solotto di Cominetto c'è la magica Blue Lagoon, una piccola insenatura dalla ricca fauna marina e dall'acqua di un colore blu intenso, ottima per le immersioni ma non per la balneazione perchè la spiaggia si riduce ad una lingua di terra minuscola accalcata da fiotti di turisti. Città di più recente formazione come Bugibba, Sliema e Saint Julian invece si distaccano completamente dal mood tradizionale del resto dell'isola e assumono uno stile più contemporaneo, europeo, in alcuni casi da vere e proprie città-dormitorio. Lì è possibile fare shopping, godersi il mare e qualche locale di tendenza. Malta, nella sua poliedricità offre diverse occasioni di svago sia per chi ama il mare e la natura e sia per chi predilige le vacanze a tema culturale, ma soprattutto permette di godere di un clima e di una dieta in pieno stile Mediterraneo: arancini, pesce, coniglio, pasta con frutti di mare sono tra i piatti tipici del menù maltese oltre ai gustosissimi pastizza. Questi ultimi sono delle piccole sfoglie salate a forma di occhio ripiene di ricotta, crema di piselli o pollo speziato, che accompagnano i maltesi doc nei diversi momenti della giornata: le pastizzerie locali ne sfornano continuamente durante la giornata e sono un ottimo e confortevole street food. "Persa tra Europa e Africa, appartiene a nessun luogo. Appartiene a nessun luogo, non essendo mai appartenuta a nessun luogo. Alla Spagna e agli Arabi e ai Fenici, più di tutto. Ma come se non avesse mai veramente avuto un destino. Nessun fato. Lasciata fuori dal tempo e dalla storia": così il poeta e drammaturgo inglese David Herbert Lawrence parlava di Malta e a ragione. La multistratificazione di influenze culturali diverse ha dato vita ad un luogo dove tutto sopravvive con poco stridore, senza evidenti contraddizioni, nascondendo e inglobando nel suo profondo ventre la Storia. Così come il confine tra cielo e e l'azzurro mare maltese è sempre più impercettibile, così l'equilibrio di Malta confonde e nasconde in sé tutti i segreti dei popoli mediterranei.