"L'occupazione preferita dei nostri antenati era quella di dilettarsi con pubbliche esecuzioni ed omicidi" racconta Stephanie, una simpatica guida che accompagna un gruppetto di turisti per un "ghost tour" lungo la strada principale di Edimburgo, la Royal Mile. Si perché, a dispetto di una immagine molto "british", compassata e tradizionale, la città scozzese di Edimburgo rivela, con i suoi "close" - caratteristici vicoletti che conducono a piccoli caseggiati simili a quartieri - una storia terrificante, che a tratti si mescola con le leggende locali. Nata su sette colli proprio come Roma, la città, per la sua posizione strategica e per il carattere energico dei suoi abitanti e dei suoi governanti, ha nei secoli subìto guerre ed assedi e, prima della costruzione della newtown, si è sviluppata essenzialmente in altezza, dando vita ad un dedalo di sotterranei umidi e maleodoranti, dove le classi più umili vivevano a stento e dove hanno origine le leggende più oscure della città. Come quella di Mary King's close, il vicolo dove attualmente sorgono alcuni uffici comunali e che ospita ancora oggi il fantasma della piccola Annie, una bambina morta di peste nel 1644: a causa di un epidemia scoppiata ad Edimburgo, cosa che accadeva frequentemente per via dell'assenza di un sistema fognario che impedisse ai liquami di scorrere liberamente in strada, Annie fu abbandonata dai suoi genitori, insieme ad altre persone infette, in quel quartiere che successivamente fu murato nella speranza di contenere il contagio. Diversi secoli dopo, Aiko Gibo, un medium giapponese, sostenne, durante una visita a Mary King's close, che Annie si fosse aggrappata piangente ai suoi pantaloni dicendo di essere triste perché aveva perso la sua unica compagnia, una bambola di pezza. Il senso di freddo e di rigidità che si respirava nell'ambiente scomparve quando Gibo, commosso, acquistò una bambola e la posizionò nel vicolo per confortare lo spirito di Annie. Ancora oggi c'è chi giura di aver visto apparire teste, arti e sagome di persone che in quel triste periodo hanno abitato il vicoletto maledetto. Tuttavia, Edimburgo ci racconta anche storie magiche, positive, con un lieto fine: J.K. Rowling, quando era ancora una madre single in grandi difficoltà economiche, pare abbia scritto in alcuni caffè di Edimburgo la saga del maghetto più famoso di tutti i tempi, Harry Potter. Non è difficile credervi perché vi sono delle somiglianze impressionanti tra alcuni luoghi della città e quelli in cui si ambienta la vicenda: basti pensare a Candlemaker Row, una caratteristica stradina del centro dedicata alle attività commerciali edimburghesi, che rispecchia la Diagon Alley potteriana, dove i giovani maghi potevano acquistare libri e bacchette magiche, proprio come accade adesso anche nella realtà. Lo stesso cimitero di Greyfriars, il luogo più infestato di presenze maligne in tutta Edimburgo, ha una tomba dedicata ad un certo Thomas Riddel, le cui fattezze sono pressoché identiche a quella di Tom Riddle, Lord Voldemort, acerrimo nemico di Harry. La magia e il mistero percorrono le strade di Edimburgo così come il confortante suono delle cornamuse che si può ascoltare praticamente in ogni angolo delle strade del centro, ad opera di numerosi suonatori ambulanti. L'abitudine di indossare il kilt è ancora radicatissima e sfida le norme di buon senso, visto il freddo pungente, ma è originale vedere come quest'indumento venga spesso indossato mixandolo con felpe o altri capi di abbigliamento contemporanei. Anche la old town, che si gira praticamente tutta a piedi e dove si trovano quasi tutte le principali attrazioni, risente di questa piacevole mescolanza di arcaico e contemporaneo. Il Royal Mile, il corso principale della città, a partire dal quale si innestano tutti i close e le strade minori, ha inizio in alto con il Castello di Edimburgo, vera e propria rocca difensiva e termina con Holyrood Palace, attuale residenza estiva della Regina Elisabetta II e magione della sfortunatissima Mary Stuart - Maria Stuarda - uccisa da sua cugina Regina Elisabetta I con una condanna per alto tradimento della Corona. Equidistante da questi due luoghi, svetta la Cattedrale di Saint Gile's, tipico esempio di architettura gotica con i suoi archi a sesto acuto e le ampie vetrate istoriate. Anch'essa è nota per dei macabri particolari che ne connotano la storia: pochi metri più avanti dell'edificio, vi era una inferriata - oggi sostituita da un lastricato a forma di cuore - che permetteva ai passanti di osservare una cella dove sostavano i condannati a morte. I cittadini avevano l'abitudine di sputare durante il cammino sui condannati, in segno di profondo disprezzo: ancora oggi, alcuni edimburghesi ripropongono il gesto sul cuore di Midlothian, stavolta con finalità propiziatoria. Dal Castello, la cui parte più antica risale al 1100, si ha la visuale completa della città nella sua attuale estensione: inoltre, alle ore 13:00 di tutti i giorni è possibile assistere allo sparo di uno dei numerosi cannoni anticamente posti a guardia delle possenti mura. Anticamente la cerimonia consentiva ai marinai e ai cittadini di regolare l'ora mentre adesso conserva il sapore di un gesto tradizionale e nostalgico. La leggenda narra che sotto il Castello si srotoli un dedalo di strade sotterranee che lo collegano a diversi punti della città: inviato un ragazzo suonatore di Cornamusa in uno di questi cunicoli per poterne scrutare le direzioni, la leggenda racconta che già dopo qualche minuto il suono dello strumento abbia lasciato spazio al silenzio e che il giovane non sia mai più riemerso dai sotterranei. Ancora oggi qualcuno racconta di sentire talvolta provenire dal sottosuolo il suono della cornamusa del Lone piper. All'interno del Castello è conservata la Stone of Destiny, la pietra del destino o dell'Incoronazione: su questo grossolano blocco di arenaria rossa furono incoronati tutti i Re scozzesi a partire da Kenneth I. Il mito ci tramanda che addirittura questa pietra fosse stata utilizzata come giaciglio da Giacobbe la notte in cui strinse un patto con Dio. Come già accennato invece, al termine del Royal Mile troviamo invece il complesso di Holyrood Palace: nato come Monastero nel 1128, dopo il crollo del tetto dell'Abbazia che ospitava nel XVIII - le cui macerie sono visitabili ed adiacenti al palazzo - è stato trasformato in Residenza prima dei Sovrani di Scozia e poi dei Reali d'Inghilterra. Di stile barocco, presenta al suo interno dei soffitti in stucco di pregevole fattura, ambienti sfarzosi ma al contempo molto intimi e riservati e conserva ancora praticamente integre le stanze in cui soggiornava Maria Stuarda e dove è possibile osservare una lapide posta nel luogo esatto in cui morì Davide Rizzio, segretario particolare di Maria, assassinato per gelosia da Lord Darnley, secondo marito dell'aspirante Regina. Le storie, i miti, le leggende sono frutto della millenaria arte dell'uomo di raccontare: esse consentono di trasmettere insegnamenti, di interpretare emozioni e accadimenti, di dare un senso alle nostre esistenze singole e collettive. Edimburgo con il suo aspetto fiero e delicato al tempo stesso nasconde un cuore di tenebra, una dualità che ritroviamo non solo in queste piccole storie qui narrate ma anche in uno dei romanzi più famosi dello scrittore edimburghese Robert Louis Stevenson "Lo strano caso del dottor Jekyll e del Signor Hyde". Il bene e il male lottano continuamente nel nostro animo ed intorno a noi: questo la città sembra ricordarcelo ad ogni passo.