Ragusa. Come sta mutando il territorio a livello globale, sotto l'influsso dei cambiamenti climatici e la mano dell'uomo? L'interrogativo è alla base della sesta edizione del Ragusa Foto Festival, la kermesse estiva in programma nello splendido scenario barocco di Ragusa Ibla. Quest'anno la rassegna accende i riflettori sui disastri ambientali mondiali, sulle politiche di gestione degli spazi condivisi, sullo sfruttamento delle risorse e sulla percezione dei grandi cambiamenti in atto da parte dell'opinione pubblica. Si comincia venerdì 30 giugno con la presentazione ufficiale degli ospiti e degli eventi in programma e con lì apertura delle mostre. Tra queste, le splendide collettive "Climate Smart Evolution", curata da Hossein Farmani, fondatore di Lucie Awards Foundation di New York, e "Territori di formazione", a cura di Paola Binante, che offrono uno spaccato della fotografia come mezzo per la ricerca ed il consapevole racconto del territorio. Mentre la prima raccoglie una nutrita cernita di scatti operati da grandi maestri della fotografia a livello mondiale, la seconda presenta invece i lavori di sette giovani autori italiani, dove l'aspetto progettuale si afferma come chiave della ricerca. In "Poison" Guia Besana si chiede come affrontare le grandi questioni ambientali alla luce della loro profonda diversità, manifestando le numerose preoccupazioni indotte da comportamenti errati e mortiferi che non considerano i rischi in cui incorre il pianeta. Con "Copacabana Palace" il grande fotografo tedesco Peter Bauza, dell'agenzia Echo Photojournalism, offre al visitatore storia e immagini di 300 famiglie costrette a vivere in un complesso i cui lavori, aperti oltre 30 anni fa, non sono m ai stati portati a termine: l'altra faccia della medaglia del Brasile olimpico e prodigo nei grandi eventi, in cui la scure della speculazione ha tagliato fuori energie e vite costringendole ai margini dell'esistente. Proprio la natura animale sopita dell'uomo è al centro della ricerca di Andrea Alessio, che a Ragusa presenta la sua personale "Un_Natural Bestiary". Lo sconquasso politico ed ambientale delle Maldive è invece il focus di "The dark side of the (honey) moon" di Francesco Zizola, che indaga sui gravi effetti del riscaldamento globale e sui rischi di scomparsa del paradiso sito nel mezzo dell'Oceano Indiano, alle prese col pericolo di essere sommerso da quelle stesse acque cristalline che lo hanno reso celebre. Il festival proseguirà per un mese, sino a domenica 30 luglio.
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