
Marzamemi. Partirà il prossimo 25 Luglio il Festival Internazionale del Cinema di Frontiera. La kermesse, che quest'anno festeggia la sedicesima edizione, è ormai un appuntamento irrinunciabile, e fa da apripista al periodo clou dell'affluenza turistica a Marzamemi. Ogni anno a fine luglio, in coincidenza del festival del Cinema di Frontiera, considerato oramai uno degli eventi principali dell'estate siciliana, piazza Regina Margherita a Marzamemi diventa la sala cinematografica più a Sud e più grande d'Europa. In un clima di simpatia e di amicizia, creato dall'organizzazione, con i volti di attori e cineasti, noti e meno noti, che si aggirano nei dintorni del festival, si dà vita a una grande festa del cinema. Ma i film del Festival non sono film di intrattenimento o di evasione. Ma come sottolinea il regista Nello, ideatore e direttore artistico del festival si tratta di: «...un Cinema di Frontiera inteso non come cinema di periferia o marginale, cascame di un cinema dominante, centripeto; bensì un cinema che si interroga, che guarda all'altro da sé, aperto al nuovo. Un cinema che sia punta avanzata verso l'esterno, avamposto e non retroguardia. Cinema di frontiera inteso nel suo valore simbolico, oltre che geografico nell'accezione più ampia del termine. Frontiere territoriali, culturali, ma anche dell'anima e dei linguaggi; punto d'incontro tra passato, presente e futuro. Frontiera non come limite, confine, ma finestra sull'universo, sugli universi circostanti e opposti. Cinema interculturale che cerca più i caratteri congiungenti tra i popoli che quelli divisori. E' questo il Cinema di Frontiera... ».
Sono sei i lungometraggi in concorso. Il riscatto e l'emancipazione dei popoli passa attraverso gli occhi delle giovani donne. Dall'India all'Italia. Questo il filo conduttore dei 6 film in concorso alla XVI edizione del Festival Internazionale del Cinema di Frontiera. Come ogni anno, l'evento diretto da Nello Correale è organizzato dal Centro Commerciale Naturale "Marzamemi" e dal cinecircolo Cinefrontiera e sostenuto dal Comune di Pachino e dalla Banca di Credito Cooperativo di Pachino. Sonita, film documentario di Rokhsareh Ghaem Maghami, racconta la storia di una giovane donna che sogna di diventare una cantante rapper. l 26 luglio, sarà invece la volta de La sposa bambina, l'esordio al lungometraggio di finzione di Khadija Al Salami, regista e produttrice yemenita, basato sul romanzo autobiografico di Nojoud Ali - I am Nujood, age 10 and divorced - scritto insieme con la giornalista Delphine Minouisato. Il terzo film in concorso, Tra la Terra e il cielo (mercoledì 27 luglio), ci porta invece sulle rive del Gange dove, tra i mutamenti della contemporaneità e le richieste della tradizione, si incrociano e si mescolano le vite di vari personaggi con le loro storie di amore, libertà, emancipazione. Film d'esordio di NeerajGhaywan,Tra la terra e il cielo, si discosta dal panorama di Bollywood e dal cinema indiano che solitamente si affaccia sulle sale occidentali. Con The Eichmann Show di P. Andrew Williams (giovedì 28 luglio) ci spostiamo nel 1961, l'anno in cui il criminale nazista Adolf Eichmann venne processato per crimini contro l'umanità. Il concorso prosegue con Appena apro gli occhi di Lejla Bouzid, regista trentenne al suo primo lungometraggio di finzione. La storia è ambientata a Tunisi, nell'estate 2010, pochi mesi prima della Rivoluzione. L'ambientazione in un periodo recentissimo della storia della Tunisia è un'operazione che ha il pregio di sottrarre dall'oblio quei 23 anni di Ben Ali al potere, in cui paura, accusa, violenza erano espressione di un altro terrore, non certo meno soffocante di quello che si affaccia oggi sulla nazione nordafricana. L'ultimo film in concorso lascia spazio all'Italia: Fiore di Claudio Giovannesi, che racconta del desiderio d'amore di una ragazza adolescente vissuto con una forza in grado di infrangere ogni legge.