Perugia. Giunge alle sue ultime battute finali l'International Journalism Festival, tenutosi quest'anno a Perugia. Non sono mancati momenti di confronto interessanti e personaggi illustri che hanno onorato una interessata e incuriosita platea di addetti ai lavori. Tra i presenti un inedito ed ironico Beppe Vessicchio, il direttore d'orchestra più "social" di sempre. Arrivato nella sala dei Notari per presentare il suo libro "La musica fa crescere i pomodori" pubblicato dalla Rizzoli Editori, Vessicchio viene intervistato dal giornalista di Gazebo (Rai 3) Antonio Sofi. Il libro nasce come una classica autobiografia dove il Maestro racconta non soltanto i suoi esordi, ma anche alcuni aneddoti divertenti della sua carriera tra i quali spicca la collaborazione con Elio e le storie tese durante il Festival di Sanremo: la particolare conformazione del palco e le particolari richieste di arrangiamento di Elio - intenzionato ad arrivare ultimo in classifica come l'esordiente Vasco Rossi di qualche anno prima - hanno fatto sì che il maestro abbia dovuto dare inizio all'esecuzione dell'ormai celebre brano "La terra dei cachi" pronunciando un imbarazzatissimo "Pronti, partenza, via!"con tanto di microfono. Vessicchio inoltre, racconta quanto sia complicato e allo stesso tempo soddisfacente dirigere un'orchestra: ogni strumentista ha una conoscenza profonda del proprio strumento e il Direttore deve fare da punto di raccordo tra la capacità di ogni singolo musicista e quella di creare armonia tra le parti, utilizzando una gestualità mirata e ampiamente compresa, ironizzando su quei Direttori che enfatizzano il loro lavoro con movimenti esagerati, suscitando spesso l'ilarità dei musicisti in primis. In diverse occasioni (nel 1991, nel 2004, nel 2016 e nel 2017) il rapporto lavorativo con il Festival di Sanremo si è interrotto ma ciò non è avvenuto in polemica o per qualche ragione sconosciuta, ma semplicemente perchè le canzoni proposte per i giovani dal Maestro non erano state accettate, come non erano state accettate le canzoni dei big che avevano richiesto la collaborazione di Vessicchio. Tuttavia, essendo la sua presenza divenuta un must alla kermesse - iconica la frase: "Dirige l'orchestra il maestro Peppe Vessicchio" - nel 2016 e nel 2017, la rete si è scatenata creando una serie di meme divertenti e due hashtag famosissimi #uscitevessicchio e #intantovessicchio di cui sono state mostrate alcune immagini. Da lì nasce anche la collaborazione con i "The Jackal", che gli propongono di girare un breve video con lo smartphone, un video che diventa immediatamente virale. Sollecitato dal pubblico in sala Vessicchio racconta anche della sua esperienza, ormai conclusasi, con i talent show di Maria De Filippi "Saranno famosi" e "Amici". Secondo Vessicchio, questi due programmi sono nati per colmare un vuoto presente nella musica italiana, incapace di individuare e premiare i talenti sconosciuti. Prima di "Amici", infatti, l'unico modo per poter entrare nell'industria musicale era quello - numericamente proibitivo - di partecipare al Festival di Castrocaro o a quello di Sanremo. Con i talent è stato possibile ampliare la forbice di artisti emergenti: questo a volte è andato a discapito della preparazione degli stessi, che si trovavano ad affrontare sfide importanti con un retroterra culturale non sempre adeguato. "Amici" ha avuto il merito di riportare alla ribalta la musica e la danza, da tempo bandite dalla tv e lo ha fatto gradualmente: all'inizio le canzoni erano tagliate e non eseguite per intero per non annoiare la platea; in seguito altre trasmissioni musicali come "Ti lascio una canzone", hanno pensato di far eseguire ai piccoli cantanti le canzoni integralmente. Il fatto che i talent abbiano potuto lanciare cantanti di poca qualità è un rovescio della medaglia, ma indubbiamente sono stati raggiunti risultati soddisfacenti con le lezioni tenutesi nella scuola. Vessichio dichiara chiusa questa parentesi perchè a suo avviso i talent ormai hanno perso la capacità di generare e sfornare veri talenti essendosi ormai conformati ai dettami dell'industria musicale a scapito della creatività e della freschezza di chi non è ancora ancora nel circuito commerciale. Tra i progetti attuali del maestro c'è invece la costruzione di uno strumento cimotico che sia in grado di rilevare la correlazione che esiste tra la musica e la crescita dei prodotti della terra. Colpito dalla notizia che le mucche del Wisconsin producono molto più latte quando ascoltano musica, Vessicchio si è dedicato allo studio del fenomeno, giungendo alla conclusione che la musica - quella di tipo armonico-naturale, come nella quasi totalità delle composizioni di Mozart - ha la capacità di produrre energia che si propaga nell'ambiente ed interagisce con l'aria, la quale a sua volta risulta modificata ed in grado di stimolare maggiormente la produzione di latte, la crescita delle piante e anche il sapore di una bottiglia di vino servita. Per dare una evidenza scientifica a queste informazioni il Maestro Vessicchio ha avviato una collaborazione con dei produttori agricoli che lavorano in maniera convenzionale, in modo che la musica possa essere un sostegno all'ambiente e a sua volta l'ambiente possa sostenere l'arte e la cultura.