Napoli. Affrontare l'esperienza di un live di Ermal Meta non è cosa semplice, siamo infatti dinanzi ad un concerto che si distacca totalmente dai canoni classici e chi sceglie di acquistare il biglietto deve essere preparato a questo incontestabile dato di fatto. Procediamo però con calma. Ormai, dopo l'edizione di quest'anno del Festival di Sanremo, tutti conoscono il nome di Ermal Meta non soltanto per "Vietato Morire", il brano portato in gara e che gli è valso il terzo posto oltre al Premio della Critica "Mia Martini", ma anche per la straordinaria interpretazione di "Amara terra mia", brano che gli ha consentito di vincere la serata delle cover con giudizio unanime. Si sa, quando si sceglie di interpretare canzoni portate alla ribalta da mostri sacri come Domenico Modugno l'esito non sempre è positivo, ma Meta ha regalato al pubblico una performance così struggente da risultare assolutamente perfetta. Dopo essersi esibito a Treviso, Bari, Milano, Torino e Roma, registrando sempre sold out, Ermal Meta è approdato a Napoli per due tappe, quella di ieri e quella di stasera, presso il Teatro Acacia. Il concerto, durato all'incirca due ore, si è aperto con "Odio le favole", una carica di grande energia che ha subito fatto intuire quale sarebbe stata l'evoluzione della serata. Dopo "Pezzi di paradiso", dal sound particolarmente vivace, Ermal ha interpretato "Lettera a mio padre", brano autobiografico e dal testo estremamente forte. Si è proseguito con "Gravita con me" per poi approdare a "Piccola Anima", un autentico gioiello che Ermal, visibilmente emozionato, ha fatto intonare al suo pubblico prima di interpretarlo in modo assolutamente magistrale. Con "Ragazza Paradiso", dedicata a tutte le ragazze presenti, e "Bob Marley" il pubblico, che non è stato mai seduto a dispetto dei posti numerati, si è scatenato alla grande così come ha fatto sulle note di "Voodoo love" quando è stata realizzata la prima fan action dei lupi campani: le prime file hanno riprodotto un cuore utilizzando cartoncini rossi e bianchi mentre il mare, menzionato più volte nel testo, è stato realizzato dal resto della platea con ritagli di carta crespa azzurra: un effetto molto suggestivo che Ermal e i suoi musicisti hanno mostrato di apprezzare particolarmente. "Volevo dirti", altro brano di notevole impatto, ha anticipato la dolcissima "New York" ed Ermal Meta ha chiesto al suo pubblico di accendere le torce dei cellulari per dare vita ad una piccola notte stellata, un risultato bellissimo. Per "Amara terra mia" il cantautore ha voluto un'atmosfera più intima chiedendo di restare al buio per "diventare solo una voce". Il pubblico, attonito e nel più totale silenzio, ha ascoltato rapito l'interpretazione da brivido di Ermal, lasciandosi andare ad una incredibile standing ovation finale. Rock puro con "Umano", tracklist del precedente lavoro discografico di Ermal mentre "Buio e Luce" e "Come il sole a mezzanotte" sono un omaggio ai tempi in cui il cantautore era il frontman de "La fame di Camilla", band scioltasi qualche anno fa ma ai cui componenti Ermal è legato da un profondo affetto tanto che uno di loro, il bassista Dino Rubini, lo accompagna nel tour. Con "Vietato morire" c'è stato un boato generale, il pubblico attendeva con ansia il brano sanremese e sul finale tutti hanno mostrato un girasole, fiore simbolo di gioia ma noto anche per il fenomeno dell'eliotropismo, ovvero la capacità di volgersi verso il sole: decisamente una dichiarazione di affetto senza precedenti nei confronti di Ermal. Non c'è tempo di fermarsi, il concerto prosegue con "Rien ne va plus" e "Schegge" senza dimenticare "Voce del verbo" che ha un lungo finale strumentale interpretato in modo impeccabile dai musicisti di Ermal con un pubblico sempre più in delirio e travolto dalle emozioni che, in omaggio al dichiarato amore del cantautore per la città di Napoli, decide di intonare il famosissimo ritornello di "Caruso" mentre i presenti in galleria hanno srotolato uno striscione con la scritta "Ve vullimmo bbene assaje". Durante "La vita migliore" Ermal, che più volte era sceso in platea per interagire con il pubblico, decide di salire in galleria per abbracciare anche chi è più lontano poi, una volta tornato sul palco, intona la celebre "Bionda", altro brano dal sound molto vivace e la versione originaria di "Straordinario", canzone che Ermal scrisse qualche anno fa per Chiara Galiazzo. Il concerto si è concluso con la delicata "A parte te" e con un emozionatissimo Ermal che ha constatato quanto il pubblico partenopeo sia caloroso e ricco di entusiasmo. Due ore di adrenalina pura in compagnia di un artista incredibile: Ermal, infatti, padroneggia alla perfezione diversi strumenti, dalla chitarra classica a quella acustica senza dimenticare le tastiere; non resta fermo un attimo, la voglia di live e il desiderio di entrare in contatto con il suo pubblico è palpabile dalla prima all'ultima nota. Siamo di fronte ad un performer completo sotto ogni aspetto, non dimentichiamo che, nonostante il suo nome sia entrato prepotentemente nella testa delle persone solo quest'anno, Ermal Meta ha una lunga gavetta alle spalle non soltanto come cantante ma anche come autore, infatti alcuni tra i brani più belli della musica italiana degli ultimi anni sono stati scritti proprio da lui. Due menzioni vanno però fatte anche per Cordio e Carlo Bolacchi, che hanno aperto il concerto, e ai musicisti bravissimi che accompagnano Ermal, ovvero il già citato Dino Rubini, il chitarrista Marco Montanari, Emiliano Bassi alla batteria, Andrea Vigentini per chitarra e cori e Roberto Pace alle tastiere. Con un inchino finale Ermal e i suoi compagni di viaggio hanno salutato il pubblico campano, ormai in completo delirio, con la promessa di replicare anche questa sera la magia, il sogno e le emozioni vissuti ieri.