Mumbai. Dopo l'esperienza maturata da direttore del corto "Ultimo respiro", girato lo scorso autunno a Montecorvino Rovella e nel quale ha inoltre recitato da protagonista, Sokol Martin Pepkolaj torna sul set. E non su un set qualunque. L'eclettico performer albanese, salernitano d'adozione, sbarca a Bollywood nella pellicola "The Glorious Dead", diretta dal regista indipendente Sudeep Ranjan Sarkar e prodotta da Rita Jhawar. "Conoscevo già Sarkar", ci dice nel corso dell'intervista, "sebbene fino ad ora non avessimo ancora lavorato insieme. Nel corso di un incontro Sarkar mi promise che mi avrebbe ricontattato nel caso avesse avuto un progetto interessante, ed eccoci qui a lavorare insieme in questo film". L'opera, basata su una storia vera, vede Sokol nelle vesti di un uomo tanto serio quanto misterioso, con una spiccata tensione alla rivolta. "Mi sono sentito a mio agio in questi panni", dice, "perché ho riscontrato nel mio personaggio tratti in comune con la mia persona, come ad esempio la propensione a superare i propri limiti. Quando è così diventa un piacere ancora più grande recitare sul set". Un'esperienza, quindi, più che positiva. "Mi sono trovato molto bene con la squadra", afferma, "anche perché tutti mi hanno fatto sentire come se fossi in una grande famiglia. Spero possano esserci ancora possibilità di collaborare insieme". Dopo l'exploit indiano, tuttavia, la carriera artistica dell'artista albanese non si arresta. "Sto lavorando ad un nuovo progetto", dice Sokol, "che attualmente mi sta portando via molto tempo. Non posso ancora rivelare di cosa si tratta, ma sono sicuro che mi darà ancora una volta tante soddisfazioni". Dopo aver lavorato come attore in SH.A.D., The One, Piccoli Errori di Valutazione e, ora, in The Glorious Dead, c'è ancora la possibilità di vederlo dietro la
macchina da presa, come accaduto con "Ultimo Respiro"? "Assolutamente sì. La mia vocazione, nonché la mia principale aspirazione, è sempre stata quella di recitare, e continua ad esserlo. Ma non escludo di poter girare un'altra, magari ancora un corto, per mettermi di nuovo alla prova, andare oltre i miei limiti. Proprio come il personaggio che ho interpretato".