Fisciano. La metà di Ottobre è appena trascorsa, ma alla Facoltà di Medicina dell'Università degli Studi di Salerno i corsi non hanno ancora avuto inizio. Il 15 Ottobre, giornata spartiacque per gli studenti della facoltà, ha rappresentato al tempo stesso anche la ragione del caos che sta dominando la didattica. In quel giorno, infatti, avrebbero dovuto avere inizio le lezioni, se solo studenti e docenti non si fossero trovati in una condizione tale da rendere impraticabile l'avvio dei corsi. Tutto è cominciato con l'accoglimento da parte del Tar del Lazio di circa 5000 ricorsi presentati dai candidati che avevano preso parte ai test d'ingresso. Il giudice amministrativo ha riconosciuto le irregolarità legate in particolare alla violazione dell'anonimato e, nel caso di Bari, l'utilizzo scorretto del plico delle domande. E così nel primo giorni di corso la facoltà fiscianese contava circa 400 studenti a fronte della metà circa di posti disponibili nelle aule. "La nostra intenzione - hanno scritto gli studenti in una lettera aperta - è far presente l'inconveniente venutosi a creare. Già in prima mattinata tutti gli studenti hanno riscontrato l'impossibilità nel seguire le lezioni; i docenti di fatto hanno ritenuto necessario sospendere i corsi a causa della violazione delle norme di sicurezza ed igiene dovute al sovraffollamento". Ma chi ha creato questo caso? Gli studenti non hanno dubbi: "Il Ministero dell'Istruzione ed il Tribunale Amministrativo Regionale. Il primo è risultato inadeguato nel supervisionare sul corretto svolgimento dei test di ammissione e si è esentato dal pronunciarsi riguardo alle decisioni prese dal Tar contribuendo ai disagi che si sono venuti a creare. Il secondo inoltre è risultato incapace di stabilire dei criteri validi per valutare adeguatamente la questione, permettendo di fatto in maniera assolutamente indiscriminata l'ammissione alla facoltà, vanificando l'effettivo scopo del test".